Con il contributo dei Non-Farm Payrolls il Dollaro Americano ha chiuso la scorsa settimana a rialzo, questa settimana il momento più atteso sarà sicuramente l’esito delle elezioni presidenziali USA che, come abbiamo visto, avranno certamente la forza di far muovere i mercati per qualche periodo. Inoltre tra gli altri eventi di questa settimana: le decisioni nell’Eurozona, in Australia e nel Regno Unito.
Ecco dunque una breve panoramica dei dieci market mover più impattanti sul mercato per questa settimana che si preannuncia ricca di eventi.
I market mover di questa settimana:
- 1. PMI non-manifatturiero del ISM (lunedì)
L’Institute for Supply Management ha registrato per il PMI non-manifatturiero un valore pari a 55.1 durante il mese di settembre, a rialzo rispetto al 53.7 di agosto, indicando così un progressivo miglioramento del settore non manifatturiero. Per questo rilevamento, nonostante le aspettative rilevate fossero positive, è previsto un leggero calo al 54.6.
- 2. Decisioni sui tassi di interesse dalla Reserve Bank of Australia (martedì)
La RBA ha tagliato i tassi di interesse di un quarto di punto portandoli al 3.25% a causa del rallentamento economico che ha colpito la Cina, il calo dei prezzi di esportazione ed una valuta, l’Aussie, troppo forte per sostenere questa situazione. Si è trattato di un intervento piuttosto inatteso, assieme al taglio sulle stime della banca centrale per la crescita economica del prossimo anno. Con l’Aussie ben posizionato in un ampio range di prezzi, è atteso un altro taglio di 0.25% durante il mese di novembre.
- 3. Elezioni presidenziali USA (martedì e mercoledì)
Nella competizione tra Obama e Romney una delle questioni più urgenti che dovrà affrontare il presidente neo-eletto sarà il fiscal cliff: chi sia eletto e quanto tempo impiegherà per trovare una possibile soluzione influenzerà certamente l’andamento dell’economia americana, se non del mondo intero. Gli ultimi sondaggi hanno rivelano un vero e proprio testa a testa tra i due candidati, sebbene ci sia una leggerissima maggioranza per la rielezione del Presidente Obama. Ad ogni modo, l’esito del voto degli Americani avrà sicuramente grande influenza sui mercati (Elezioni USA e cambio EUR/USD).
- 4. Dati sul mercato del lavoro dalla Nuova Zelanda (mercoledì)
Il mercato del lavoro della Nuova Zelanda ha subito una inaspettata contrazione dello 0.1% durante il secondo trimestre, a seguito di un incremento dello 0.4% durante il periodo precedente. Secondo gli analisti per questo rilevamento avremo un nuovo incremento pari allo 0.3%. Il tasso di disoccupazione, invece, è aumentato del 6.8% rispetto al 6.7% del primo trimestre, lasciando trapelare la possibilità che la Reserve Bank of New Zealand mantenga inalterati i tassi di interesse nell’immediato futuro.
- 5. Dati sul mercato del lavoro in Australia (giovedì)
Durante il mese di settembre, il numero di persone occupate è aumentato a 14.500 unità, seguito dal numero di persone disoccupate che è aumtentato di 38.800 unità durante lo stesso mese. Il tasso di disoccupazione è aumen tato di 0.3 punti percentuali durante il mese di settembre, attestandosi al 5.4%, in rialzo rispetto al 5.2 stimato dagli analisti.
- 6. Decisione sui tassi di interesse del Regno Unito (giovedì)
In linea con le stime degli analisti, la Bank of England ha mantenuto inalterati i tassi di interesse allo 0.50%, mantenendo invariato il programma di acquisto titoli (quantitative easing) a 375 miliardi di Sterline. E’ opinione sempre più condivisa che i dati sul prodotto interno lordo siano stati positivamente influenzati dalle Olimpiadi di Londra così, nonostante alcuni segni positivi è possibile che il quarto trimestre dell’anno registri un nuovo calo dell’economia. E’ possibile che la MPC decida di ampliare il proprio quantitative easing di ulteriori 50 miliardi di sterline, ma è inverosimile che questo accada a novembre, anzi una mossa del genere sembrerebbe più plausibile se introdotta durante il mese di dicembre.
- 7. Decisioni sui tassi di interesse dall’Eurozona (giovedì)
La Banca Centrale Europea ha mantenuto invariati i tassi di interesse allo 0.75%, come previsto. Durante il suo ultimo intervento, Mario Draghi ha fatto un piccolo cenno alla possibilità di deflazione che l’Eurozona corre. Inoltre, le preoccupanti condizioni economiche della Germania aggiungono la possibilità che la BCE tagli il proprio riferimento di ulteriori 0.25 punti percentuali.
- 8. Bilancia commerciale USA (givedì)
Il deficit commerciale è aumentato a 44.2 miliardi di Dollari rispetto ai 45.2 miliardi del mese di luglio, in parte dovuti al declino delle esportazioni causate dalla crisi finanziaria dell’Eurozona e dal rallentamento veconomico che ha colpito la Cina. Per questa lettura gli analisti prevedono un totale di 44.9 miliardi di dollari, nonostante lo slowodown che sta colpendo l’intera economia mondiale, gli Stati Uniti stanno progressivamente migliorando.
- 9. USA: richieste di sussidi di disoccupazione (giovedì)
La scorsa settimana il numero delle richieste di sussidi è migliorato registrando un valore pari a 363 mila unità, rispetto alle 371 previste. Per questa settimana, invece, gli analisti stimano un aumento delle richieste fino a 373 mila unità.
- 10. USA: Sentiment dei consumatori della University of Michigan (venerdì)
La fiducia dei consumatori è migliorata notevolmente durante il mese di ottobre, arrivando al 83.1 rispetto al 78.3 di settembre. Questo dato così incoraggiante è stato pubblicato dopo il rilascio del Beige Book della Federal Reserve che ha mostrato la modesta ripresa dell’economia e il progressivo miglioramento del mercato del lavoro. Per questo rilevamento gli analisti prevedono un leggero declino al 82.6.
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