Dati positivi ma sotto le aspettative per il PIL preliminare degli Stati Uniti nel secondo trimestre; forte spinta sul dollaro ma breve, il cambio euro-dollaro registra nuovi minimi settimanali.
Il cambio euro-dollaro (EUR/USD) ha rotto la zona di supporto a quota 1,0950/40 e ha registrato nuovi minimi settimanali; il dollaro USA si è rafforzato sulla scia del PIL degli Stati Uniti che, anche se sotto alle aspettative, mostra una crescita ben diversa dalla contrazione registrata nel primo trimestre.
PIL USA 2° trimestre sotto le aspettative, crescita del 1° trimestre rivista al rialzo
Il PIL degli Stati Uniti è aumentato del 2,3% nel secondo trimestre, in base alla stima preliminare, al di sotto del 2,6% previsto dagli analisti.
Tuttavia, la nota positiva è visibile rispetto al PIL del 1° trimestre, che è stato rivisto al rialzo ad un +0,6% da -0,2% stimato in precedenza.
L’inflazione misurata dall’indice dei prezzi PCE è aumentata del 2,2% (contro 2,0% previsto), mentre il PCE è aumentato ad un ritmo annuo dell’1,8% (contro 1,6% previsto).
Contemporaneamente è stato pubblicato il numero delle richieste di sussidi di disoccupazioni inoltrate la scorsa settimana; sono aumentate a 267mila nell’ultima settimana, ma al di sotto della previsione a 270mila.
Il cambio euro-dollaro (EUR/USD) ha reagito negativamente e toccato i minimi a quota 1,0923, ma si è ripreso rapidamente in area 1,0950, lo 0,23% al di sotto del prezzo di apertura, pochi pips sotto dei livelli pre-pubblicazione del PIL USA.
Euro-dollaro: livelli tecnici
Il prossimo supporto è a quota 1,0923 (minimo del 30 luglio) e a 1,0900 (livello psicologico). Sul lato rialzista, una possibile resistenza si trova a quota 1,0989 (SMA a 20 giorni / massimo del 30 luglio), 1.1015 (SMA a 100 giorni) e 1,1083 (massimo del 29 luglio).
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