Pubblicità Forex e opzioni binarie: il ban della Francia arriverà? Il precedente olandese

C. G.

24 Ottobre 2016 - 19:15

Il ban della Francia nei confronti delle pubblicità di forex e opzioni binarie arriverà davvero o il caso olandese si ripercuoterà sulla vicenda? Il punto della situazione.

Pubblicità Forex e opzioni binarie: il ban della Francia arriverà? Il precedente olandese

Francia: ban sulla promozione pubblicitaria di Forex e opzioni binarie in arrivo? - Il ban della Francia sulle pubblicità relative a Forex e opzioni binarie non è stato ancora ufficializzato e il parlamento dovrebbe pronunciarsi il prossimo novembre.

Fonti a conoscenza della materia hanno affermato a Finance Magnates che il ban pensato dalla Francia nei confronti di Forex e opzioni binarie è ancora lontano dall’essere ufficializzato. Tra l’altro, sempre secondo le ultime indiscrezioni riportate da Finance Magnates, l’AMF di Francia non avrebbe ancora definito il livello adeguato cui offrire leve finanziarie.

A ciò si aggiunga inoltre che alcuni legislatori olandesi hanno fatto sapere a Finance Magnates che il ban sulle pubblicità di Forex e opzioni binarie previsto dai Paesi Bassi potrebbe essere in dirittura d’arrivo. Secondo Bas Jongmans, la legge sul ban delle pubblicità in fase di elaborazione da parte del governo olandese sarebbe in realtà in contrasto con le vigenti norme del MiFID.

Ove questo dei Paesi Bassi divenisse un precedente in tema di pubblicità su Forex e opzioni binarie, esso potrebbe essere utilizzato anche altrove - come in Francia - per evitare il tanto discusso ban.

Ban della Francia su Forex e opzioni binarie. A che punto siamo?

Come avevamo già trattato diverso tempo fa, le autorità francesi hanno previsto l’imposizione di un ban, un limite insomma, a tutte quelle società di brokeraggio che offrono leve finanziarie superiori ad un certo limite.

Il periodo di consultazione annunciato dall’AMF della Francia è scaduto alla fine di settembre e il regolatore, che ha ricevuto una serie di richieste da parte di diversi clienti e broker, sta attualmente rivedendo la sua posizione nei confronti di tali prodotti.

Il problema principale per la Francia sarà quello di stabilire un livello considerato sicuro dalle autorità di regolamentazione relativamente alle leve finanziarie. Per il momento non ci sono informazioni specifiche sulle cifre oggetto di discussione, mentre il livello inizialmente considerato dalle autorità francesi si era assestato a 1:5.

Forex: AMF bannerà anche i “turbo”?

Con un numero elevato di prodotti strutturali che vengono offerti dalle banche commerciali in Francia, così come in altre giurisdizioni tra cui l’Austria, la Germania, i Paesi Bassi e la Svizzera per citarne alcuni, che offrono fino a 1:300, la posizione dell’AMF non è ancora chiara.

Se sia le offerte direttamente o indirettamente collegate al Forex, sia i CFD saranno soggetti a ban a causa di leve finanziarie troppo elevate, l’AMF andrà a bannare anche i “turbo”, ossia prodotti derivati divenuti particolarmente popolari in Europa e introdotti in Germania da Goldman Sachs nel 2004.

I “turbo” sono strumenti strettamente correlati al valore di un asset. Tali asset possono configurarsi anche come opzioni, il che li rende ancor più rischiosi. Diverse banche stanno offrendo leve fino a 1:35 su tali prodotti che se legati a valori di opzione sono sempre estremamente volatili e rischiosi per gli investitori.

I “turbo” sono molto attraenti per gli investitori a causa della leva finanziaria. Se il regolatore francese decidesse di imporre un tetto alle leve di 1:5, l’AMF dovrebbe anche fare attenzione ai prodotti che vengono offerti dalle banche al dettaglio del paese. Data la popolarità di tali strumenti in tutto il continente, il divieto di tali prodotti diverrebbe molto difficile nell’ambito del quadro normativo vigente.

Forex: il ban dei Paesi Bassi un precedente?

Guardiamo ora ai Paesi Bassi e al caso della OptionClub, una società che offre opzioni binarie. La corte d’appello amministrativa dei Paesi Bassi ha infatti confermato la licenza operativa alla OptionClub, compagnia che si è resa protagonista di una lunga battaglia contro l’AMF.

Secondo Bas Jongmans, uno dei legali della OptionClub, l’attuale direttiva del MiFID favorisce i broker permettendogli di offrire i loro prodotti e le loro pubblicità. Nonostante questo, all’inizio del 2018 verrà promulgata una nuova normativa del MiFID II e in quel caso i regolatori locali avranno l’autorità di vietare determinati prodotti.

Tuttavia, afferma Finance Magnates, se l’obiettivo dei regolatori è quello di limitare l’accesso alle leve finanziarie, bisognerà guardare ai retail broker come si guarda alle banche al dettaglio. Limitare la concorrenza nel settore avrà come risultato un peggioramento delle condizioni di trading per gli operatori europei.

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