Alcune influenti banche d’affari americane si aspettano un deciso deprezzamento del franco svizzero nei prossimi mesi, in particolare rispetto al dollaro americano
Da quando la Swiss National Bank (SNB), ovvero la banca centrale della Confederazione Elvetica, ha fissato un floor a 1,20 sul cross EUR/CHF (inizio settembre 2011) per impedire ulteriori eccessivi apprezzamenti del franco durante la crisi dei debiti sovrani europei, la speculazione ha iniziato a scommettere quasi unilateralmente sul deprezzamento costante della valuta svizzera sui mercati internazionali. Il proseguimento della crisi del debito pubblico europeo per un periodo superiore al previsto e il rafforzamento dello scenario deflattivo in Svizzera hanno comunque mantenuto elevato il valore del franco svizzero, che resta pur sempre l’unica vera valuta rifugio sui mercati finanziari da acquistare nei momenti di incertezza e turbolenza.
Ora che all’orizzonte si profilano pericolosi risvolti alle elezioni europee del 25 maggio, con i movimenti anti-euro sempre più in ascesa nei sondaggi con picchi del 25-30%, il franco svizzero potrebbe continuare ad essere oggetto di acquisti da parte degli investitori internazionali. Tuttavia le grandi banche d’affari continuano a confermare la loro view negativa sulla moneta elvetica, considerando la sua attuale sopravvalutazione e la volontà della SNB di portare avanti la politica del cambio debole dopo aver fatto incetta di euro in questi anni. Attualmente il cross EUR/CHF si muove in area 1,22, ma il 3 marzo scorso era sceso a 1,2104 ai minimi da oltre un anno in scia alle tensioni geopolitiche in Ucraina, confermando così lo status di valuta rifugio del franco.
Secondo gli esperti di Goldman Sachs il cross EUR/CHF si muoverà da 1,22 a 1,25 entro tre mesi, per poi spiccare il volo e arrivare a 1,28 dopo l’estate. Sulla stessa lunghezza d’onda ci sono anche gli specialisti di Morgan Stanley, secondo i quali il cross tra l’euro e il franco svizzero salirà a 1,25 entro fine anno, per poi prendere il volo fino a 1,28 nella prima parte del 2015. Da un punto di vista tecnico, l’attuale congestione sul cross EUR/CHF fa presagire un imminente breakout dei prezzi. Morgan Stanley si aspetta un calo ancor più vistoso del franco contro il dollaro americano. La banca statunitense ritiene che il cambio USD/CHF, che ha guadagnato più dell’1% nelle ultime due sessioni salendo in area 0,8870, riuscirà a raggiungere la parità entro fine anno e a salire a 1,07 nel 2015.
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