Il cambio dollaro/yen si è spinto sui massimi degli ultimi due mesi, superando anche quota 121,5. Il prossimo obiettivo "tecnico" è a 122, ma potrebbe allungare fino a 125
Gli ultimi dati macroeconomici pubblicati negli Stati Uniti (mercato del lavoro e inflazione) hanno spinto gli investitori a comprare dollari americani a mani basse, in vista di una stretta sui tassi di interesse negli USA più vicina del previsto. Il mercato non si aspetta ritocchi verso l’alto almeno fino a settembre prossimo, mentre appare più probabile un primo rialzo del costo del denaro (ancora fermo tra 0% e 0,25%) verso fine anno o inizio 2016.
Sul forex il biglietto verde è tornato a mostrare i bicipiti contro tutte le valute più importanti. Tra queste c’è anche lo yen giapponese. Il tasso di cambio dollaro/yen (USD/JPY) è salito fin sopra 121,50, ai massimi da oltre due mesi. A metà maggio quotava poco meno di 119, ma ora appare molto probabile un approdo sui top del 10 marzo scorso di 122 in un arco di tempo piuttosto contenuto. In realtà, gli analisti valutari si aspettano allunghi ancora più robusti, magari fino a quota 125 entro la fine del primo semestre dell’anno.
Lo yen è debole da diverse settimane, anche contro euro, franco svizzero e sterlina. Di recente la Bank of Japan ha annunciato il mantenimento della politica monetaria ultra-espansiva, continuando a portare avanti il piano di quantitative easing da 80.000 miliardi di yen all’anno (circa 600 miliardi di dollari). La BoJ si aspetta poi un netto miglioramento dell’economia, già intravisto alla fine del 2014 e nel primo trimestre del 2015 con un incremento del pil del 2,4%. I risultati sono stati superiori alle attese, grazie alla ripresa della spesa delle famiglie e dell’immobiliare, che erano stati penalizzati dall’aumento dell’Iva avvenuto lo scorso anno.
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