Cambio dollaro canadese dollaro statunitense ai massimi da 6 mesi. La Bank of Canada ammette di valutare il taglio dei tassi mentre il petrolio ritenta l’attacco ai 50$
Cambio USD/CAD a quota 1,34, il massimo degli ultimi 6 mesi, livelli che non si vedevano dallo scorso marzo.
Il petrolio ritrova invece lo sprint dopo l’incertezza di mercoledì che ha riportato il prezzo del greggio a 49$ al barile.
Nel frattempo la Bank of Canada ha ammesso di aver valutato un taglio dei tassi di interesse nel meeting della settimana scorsa.
Forex USD/CAD: i fattori che spingono il rialzo
Momento di forza per il dollaro statunitense che quota ad 1,34 nei confronti del dollaro canadese, livelli di prezzo che non si vedevano dallo scorso mese di marzo.
Vari i fattori che potrebbero spiegare la debolezza della valuta canadese, storicamente ben correlata con il petrolio. Proprio quest’ultimo potrebbe esserne una delle cause. Dal 19 ottobre il prezzo del greggio sta subendo una lieve flessione che ha visto i prezzi tornare a quota 49$ dai 52$ dello scorso mercoledì. Il ritracciamento è stato seguito perfettamente dal dollaro canadese che dallo scorso mercoledì sta perdendo terreno nei confronti del dollaro USA.
Altro fattore influente che concorrerebbe a spiegare la debolezza del “Loonie” (il dollaro canadese nel gergo colloquiale) è l’ammissione fatta dalla Bank of Canada riguardo il meeting della scorsa settimana. L’indiscrezione di cui si parlava riguardava l’ipotesi di un possibile taglio dei tassi di interesse da parte della BoC, ammissione arrivata nella giornata di ieri.
Sul fronte Fed invece la probabilità di un aumento dei tassi di interesse nel meeting di dicembre è arrivata al 72%, aumento che porterebbe forza al dollaro statunitense e contribuirebbe inesorabilmente ad incrementare il divario tra le due valute.
Forex USD/CAD: quando cesserà la corsa del dollaro USA?
Il dollaro USA sembra non trovare ostacoli nella sua ascesa. I prezzi hanno testato nella giornata di ieri l’interessante resistenza di lungo periodo a quota 1,34.
Dall’analisi grafica possiamo notare che le quotazioni sono ormai ben al di sopra della trendline di medio periodo e si sono riportati venerdì scorso anche al di sopra della trendline di breve effettuando un pullback da manuale di analisi tecnica.
Attualmente i prezzi si trovano al test della resistenza di lungo periodo, evidenziata dalla linea rossa più spessa, in area 1,34. Violazione al rialzo che indicherebbe una grande forza dei prezzi, anche spinti dai positivi dati macro usciti in questi giorni.
Attesa per il dato sul PIL USA che uscirà nella giornata di oggi che, se positivo, potrebbe dare la spinta al biglietto verde e portare i prezzi alla rottura della resistenza.
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