Il crollo odierno della Sterlina potrebbe non essere un evento isolato. Le parole di Carney dovrebbero favorire un ulteriore calo da qui a fine anno, in particolare contro il dollaro
Il meeting odierno della Bank of England, e le successive dichiarazioni del governatore Mark Carney, hanno avuto un notevole impatto sul cambio della sterlina, che ha perso valore nei confronti delle principali valute. Il deprezzamento potrebbe proseguire anche nelle prossime settimane e provocare un sell-off sorprendente nell’ordine del 5% contro il dollaro americano. La motivazione alla base di aspettative così cupe sul pound risiede nei toni eccessivamente dovish della Banca d’Inghilterra, che fino al primo trimestre dell’anno veniva accreditata come la prima grande banca centrale al mondo pronta ad alzare i tassi di interesse.
In realtà lo scenario macroeconomico nel Regno Unito ha subito un brusco peggioramento, tanto da portare alla revisione ribassista delle stime sia sul pil sia sul tasso di inflazione. Rispetto alle previsioni fatte ad agosto, la BoE stima ora una crescita economica del 2,7% quest’anno anziché del 2,8%, mentre nel 2016 la Gran Bretagna dovrebbe mostrare un incremento del pil del 2,5% e non più del 2,6%. Anche l’inflazione dovrebbe restare bassa e lontana dal target del 2%, che potrebbe essere centrato solo verso la fine del 2017. Intanto il costo del denaro resterà fermo ancora per molto tempo sul minimo storico dello 0,5%, con il governatore Carney che ha dichiarato di non avere fretta nell’aumentare i tassi.
Insomma la prima stretta sui tassi da maggio 2007 dovrà attendere ancora un po’ e probabilmente se ne riparlerà solo verso fine 2016 o addirittura nella prima parte del 2017. Una BoE così “colomba” non la si vedeva da tempo e ciò dovrebbe avere un impatto negativo sulla sterlina almeno da qui a fine anno. Oggi il cambio Sterlina/Dollaro è crollato in area 1,5220 dai top intraday di 1,54. Il Cable dovrebbe scendere fino al supporto chiave di 1,51 e, in caso di breakout ribassista, approfondire la discesa fin sotto la soglia psicologica di 1,50. Il target? E’ molto probabile un sell-off fino in area 1,4560, ovvero il livello più basso da oltre 5 anni.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Argomenti
