La banca centrale australiana continua a tenere invariati i tassi di interesse al 2,5%, comunicando la propria intenzione di mantenerli stabili per un lungo periodo di tempo
Il dollaro australiano ha reagito ancora una volta sul fondamentale supporto di lungo periodo posto a 0,8650 contro dollaro americano, evidenziando la presenza di una folta schiera di compratori su questi livelli chiave del prezzo. A favorire il rimbalzo dell’Aussie è stata la decisione della Reserve Bank of Australia di mantenere i tassi di interesse invariati al 2,5%, in linea con le aspettative degli analisti finanziari. Il costo del denaro nel paese oceanico è fermo sui valori correnti (i più bassi dal 1960, anno di fondazione della banca centrale) da inizio agosto 2013.
Secondo quanto dichiarato dal governatore della RBA, Glenn Stevens, in base alle attuali condizioni dell’economia nazionale è lecito attendersi un costo del denaro invariato ancora per molto tempo. Insomma la politica monetaria accomodante, lanciata sul finire del 2011 quandi i tassi erano intorno al 4,5%, continua a registrare frenate importanti che lasciano pensare a un cambio di rotta sul finire del prossimo anno, quando l’economia australiana dovrebbe tornare a crescere su ritmi più consistenti.
Rispetto a un anno fa il tasso di cambio AUDUSD vale il 9% in meno, ma all’inizio dello scorso anno quotava ancora in area 1,06. Ora la tenuta del maxi-supporto di 0,8650 potrebbe consentire un rimbalzo tecnico significativo, probabilmente verso 0,89 – 0,90. La valuta di Sidney è in recupero anche sull’euro, tanto che il cross EURAUD è sui minimi intraday posti poco sopra 1,43. A metà mese scorso il cross era a 1,47. Infine il cross AUDJPY continua a salire con decisione, dopo l’intervento della BoJ: la quotazione corrente è di 99, ma meno di tre settimane fa il cross registrava un bottom a 91,75.
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