Forex: 3 cose da sapere per investire sulla sterlina nel 2016

Nicola D’Antuono

23 Dicembre 2015 - 12:51

La sterlina sta attraversando una fase difficile. Il declino potrebbe proseguire nel 2016. Ecco cosa bisogna sapere prima di investire sulla valuta britannica da qui a dodici mesi

Forex: 3 cose da sapere per investire sulla sterlina nel 2016

L’anno in corso dovrebbe chiudersi con una perdita per la sterlina, se si considera il rapporto di cambio con il dollaro americano. La valuta di Sua Maestà quota sui minimi degli ultimi 8 mesi, poco sotto 1,49 sul biglietto verde. Il pound, però, è in guadagno contro euro e yen, sebbene la recente debolezza della moneta britannica abbia consentito a queste valute di recuperare parecchio rispetto a qualche settimana fa. Insomma il 2015 non può dirsi certamente un anno esaltante per la sterlina, che ora è chiamata ad affrontare nuove sfide nel corso dei prossimi dodici mesi.

La maggior parte dei trader non ha aspettative particolarmente positive sulla valuta britannica, sebbene l’economia nazionale sia tornata a mostrare buoni tassi di crescita dopo aver attraversato uno dei peggiori periodi della propria storia dopo la crisi finanziaria globale del 2008. La ripresa è in atto, ma resta ancora soggetti a rischi al ribasso. Prima di investire sulla sterlina nel 2016 è necessario conoscere almeno 3 cose fondamentali.

1) Il Regno Unito vive ormai da separato in casa con l’Europa, tanto che il premier David Cameron – troppo lontano dalle posizioni politiche di Bruxelles - ha già indetto un referendum per uscire eventualmente dall’UE (la cosiddetta Brexit, ndr). Il voto dovrebbe avvenire entro un paio d’anni, ma non va escluso che possa essere addirittura anticipato a fine 2016 o inizio 2017. Recenti sondaggi danno i contrari alla permanenza nell’UE in leggero vantaggio sugli europeisti. Una eventuale Brexit avrebbe un impatto molto negativo sull’economia britannica (almeno all’inizio) e sicuramente anche sulla sterlina.

2) Nonostante dall’estate del 2014 ad oggi il valore del cambio Sterlina/Dollaro sia diminuito tantissimo (da 1,71 a 1,49), ciò non vuol dire che la discesa sia giunta al termine. Da un punto di vista tecnico appare ancora molto probabile un ulteriore approfondimento bearish, con potenziale target sui minimi di area 1,35 toccati l’ultima volta ben 7 anni fa. Inoltre il cross Euro/Sterlina sembra abbia buone chance di reagire dai supporti di lungo periodo di area 0,70, mentre il cross Sterlina/Yen appare destinato a un brusco sell-off a causa di fattori tecnici molto negativi per la valuta inglese.

3) Da un punto di vista finanziario il Regno Unito rischia di commettere gli stessi errori visti durante la crisi del 2008. A lanciare l’allarme è stato l’OBR, acronimo di Office for Budget Responsability, che ha stimato per l’anno in corso una spesa di almeno 40 miliardi di sterline superiore alle entrate da parte delle famiglie inglesi. Il livello di indebitamento privato potrebbe schizzare nuovamente su valori insostenibili, provocando una sorta di remake del credit crunch del 2008, soprattutto non appena la Bank of England sarà costretta ad aumentare i tassi di interese dai minimi storici dello 0,5%. L’economia britannica si dimostra ancora una volta troppo dipendente da consumi e debito.

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