Focolaio Pechino iniziato a maggio? L’ammissione del funzionario cinese

Fiammetta Rubini

17/06/2020

17/06/2020 - 13:13

condividi

Il virus circolava nel mercato di Pechino già da maggio, tra molti portatori asintomatici. Questa la preoccupante ipotesi formulata dal capo cinese del CDC.

Focolaio Pechino iniziato a maggio? L’ammissione del funzionario cinese

Il nuovo cluster di coronavirus a Pechino sta allarmando la Cina e il mondo intero. Dopo la scoperta del focolaio nel mercato all’ingrosso più grande della città e l’aumento dei nuovi casi, il governo ha reimposto il lockdown, chiuso scuole e università, e cancellato migliaia di voli.

Nel panico generale che la ricomparsa del virus nella capitale cinese sta causando, le autorità sanitarie non escludono la possibilità che il focolaio nel mercato possa essere iniziato a maggio. Ad affermarlo è stato il capo del Centro cinese per il controllo e la prevenzione delle malattie, che ha detto che è possibile che il virus stia circolando da diverse settimane prima che venissero confermati i nuovi casi nel mercato di Xinfandi.

Focolaio di Pechino già da maggio? L’ipotesi del CDC cinese

Se secondo uno studio condotto a Wuhan il coronavirus circolava in Cina già a ottobre, prima, quindi, dell’annuncio dei primi casi a dicembre, adesso emerge che anche il cluster di Pechino potrebbe essere attivo da tempo.

“L’epidemia di coronavirus nel mercato di Pechino potrebbe essere iniziata un mese prima che il cluster diventasse evidente”, ha detto il capo del centro di controllo delle malattie in Cina Gao Fu.

“È possibile che ci fossero già molti portatori asintomatici o con sintomi lievi a maggio, ed è per questo che c’è un’alta quantità di virus nell’ambiente. Questo è ciò che crediamo, ma la nostra ipotesi deve essere ulteriormente verificata”, ha aggiunto Gao durante un meeting con i funzionari della sanità pubblica a Shanghai. “Il Sars-Cov-2 può incubare in ambienti bui, umidi e inquinati, cosa che nessuno si aspetta. Dopo un certo periodo di incubazione, vi si espongono molte persone, e penso che sia quello che è successo a Pechino”.

Intanto, dopo la scoperta di 137 pazienti collegati al mercato, 3 casi Covid sospetti e altre 6 persone positive ma ancora asintomatiche, sono stati cancellati oltre 1.200 voli in entrata e uscita da Pechino visto l’aumento dei casi di infezione collegati a Xinfadi; le autorità hanno reimposto il lockdown per gli abitanti di Pechino e chiuso di nuovo scuole, università e luoghi dell’intrattenimento.

Argomenti

Iscriviti a Money.it