L’austerità sta devastando l’Europa, è ora che cadano i tabù tedeschi. L’ex ministro tedesco Fischer accusa il suo paese di essere "il più grande pericolo per l’Europa".
Non usa mezzi termini Joschka Fischer, ex ministro degli esteri tedesco che attacca duramente la politica di Angela Merkel colpevole a suo dire, della distruzione dell’Europa. Fischer ha scritto un libro dal titolo eloquente: Scheitert Europa? L’Europa fallisce? e la risposta illustrata con dovizia di particolari nelle pagine del libro sembra essere tassativamente affermativa. La responsabile? Angela Merkel e l’austerità. Ecco cosa scrive Fischer nel suo libro.
Scheitert Europa?
Non deve essere facile per un uomo politico come Joschka Fischer ammettere che è proprio il suo paese a portare l’Europa sull’orlo del fallimento. "Bisogna prepararsi seriamente alla fine del progetto europeo" scrive Fischer nel suo libro.
E aggiunge che "è deprimente constatare che se la maggioranza della Bce non avesse seguito le decisioni di Mario Draghi ma le obiezioni dei tedeschi, a quest’ora l’euro non esisterebbe più". Se Draghi quindi non avesse fatto di testa sua cercando di allentare la politica monetaria della Bce a quest’ora, secondo Fischer, il progetto della moneta unica sarebbe già fallito.
Il progetto euro
Anzi l’errore è stato fatto in partenza. L’euro, secondo Fischer, era stato pensato per "il bel tempo". Lo scoppio della bolla immobiliare negli Stati Uniti e la conseguente crisi economica hanno colpito l’Europa, totalmente impreparata a tale uragano. E Fischer sottolinea le responsabilità dei vertici europei che hanno capito troppo tardi l’entità e la pericolosità della crisi. Ma il maggior responsabile del contagio è stata Angela Merkel. Nel 2008 la Cancelliera prese una decisione che accelerò il disastro finanziario dell’Eurozona: "Rifiutò una soluzione comune europea sin dall’inizio, inaugurò il triste filone dell’ognun per sé".
La spirale del debito
Per Fischer la Germania sta condannando il sud Europa alla "trappola della spirale dei debiti". E si sorprende di fronte alla memoria corta di Angela Merkel. Nel 1952 nel corso della Conferenza di Londra l’Europa abbonò alla Germania in ginocchio per la guerra tutti i debiti. "Senza quel regalo - spiega Fischer - non avremmo riconquistato la credibilità e l’accesso ai mercati, la Germania non si sarebbe ripresa e non avremmo avuto il miracolo economico".
Tabù tedeschi
Fischer rilancia la necessità di abbattere i tabù tedeschi. "Se non cadono i tabù tedeschi, ossia la messa in comune dei debiti e una maggiore integrazione finanziaria, e se non si esce dallo stallo provocato dalla politica dei piccoli passi, tanto cara ad Angela Merkel - e tacciata come pragmatismo pigro e difensivo da Fischer - l’epilogo tragico è certo".
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