Le minute della FED rilasciate ieri sera hanno provocato forti vendite sul dollaro. Il cambio EUR/USD ha raggiunto 1,3870 e ora potrebbe puntare nuovamente a 1,40
Le minute della FED pubblicate ieri sera hanno scosso non poco il mercato valutario, sul quale il dollaro americano è finito nel mirino dei grandi venditori. Dai verbali dell’ultimo meeting della FED dello scorso 18 e 19 marzo è emerso che i membri del Fomc, il braccio operativo dell’istituto monetario di Washington, si sono detti favorevoli alla modifica della forward guidance, che prevedeva l’avvio della stretta sui tassi di interesse non appena il tasso di disoccupazione negli Stati Uniti sarebbe sceso sotto il 6,5%. Siccome il target è già ora molto vicino e la FED non ha intenzione di attuare troppo presto una politica monetaria restrittiva, l’obiettivo della disoccupazione al 6,5% è stato eliminato perché ritenuto ormai obsoleto.
I toni fortemente dovish delle minute della FED hanno risollevato Wall Street e provocato pesanti vendite sul biglietto verde. Il tasso di cambio euro/dollaro ha superato la resistenza di 1,3820, spingendosi ai massimi da due settimane a 1,3870. Ora, in caso di breakout esplosivo della resistenza di 1,3880, i prezzi potrebbero accelerare fino a 1,3950 – 1,3970 mettendo nuovamente nel mirino la soglia psicologica di 1,40. Il greenback ha subito forti vendite anche nei confronti delle altre valute del G-10. Il cambio sterlina/dollaro è volato a 1,6820, sfiorando i top annuali di 1,6822 dello scorso 17 febbraio. Resta molto debole anche il cambio dollaro/yen, che sembra proiettato verso il breakout ribassista del supporto di area 101,50.
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