FCA-PSA: in Cina la prima grande sfida

Violetta Silvestri

19/12/2019

20/12/2019 - 00:18

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FCA-PSA: la prima grande sfida si chiama Cina per il gruppo nascente nel settore automobilistico

FCA-PSA: in Cina la prima grande sfida

La fusione FCA-PSA sta monopolizzando l’attenzione internazionale nel settore Automotive. Ora che l’accordo è stato siglato e che il quarto gruppo mondiale del settore sta per entrare sul mercato, avanzano le analisi sulle prossime sfide del colosso.

L’azienda promette numeri importanti e si appresta a definire la nuova organizzazione societaria e le prime strategie di mercato.

Una delle più insidiose scommesse sarà conquistare quote vantaggiose nel mercato asiatico, la cui rilevanza è strategica per i produttori di automobili. La chiave del successo FCA-PSA si chiama Cina.

FCA-PSA e il nodo del mercato cinese

La fusione Fiat Chrysler Automobiles e PSA Group punta sicuramente a migliorare la presenza - ora piuttosto modesta - nel più grande mercato automobilistico del mondo.

Mentre rivali come Volkswagen, Toyota e General Motors sono riuscite a rispondere alla domanda cinese e supportare così gran parte della loro crescita per anni, le due aziende hanno fatto pochi progressi nel Paese che conta quasi 1,4 miliardi di persone. E si presenta, quindi, come un bacino molto appetibile per la vendita di veicoli.

La Dongfeng PSA, il gruppo cinese di Peugeot, ha registrato un dimezzamento delle vendite in Cina, attestandosi sulle 91.049 unità nei primi nove mesi del 2019.

Per quanto riguarda Fiat Chrysler e la sua Guangzhou Automobile Group, i numeri del periodo hanno mostrato un calo nel mercato cinese del 46%, con 52.372 vetture vendute.

Tutto ciò a fronte di un declino del settore del 10% nella nazione asiatica. Tuttavia, anche se la domanda interna di Pechino sta subendo rallentamenti, le dimensioni del Paese lo rendono ancora cruciale per il futuro dell’Automotive.

La quota del mercato cinese che si ottiene dalla somma dei gruppi automobilistici - FCA e PSA - si attesta appena intorno all’1%. Un numero che, al momento, è considerato poco competitivo e lascia fuori le due aziende dalla Top 10 dei produttori auto presenti in Cina.

L’Associazione cinese dei produttori di automobili prevede che le consegne ai rivenditori nel 2019 scenderanno per il secondo anno consecutivo. Questo significa che gli attori più deboli nel settore Automotive non troveranno spazio.

Quali strategie per vendere in Asia?

Il colosso auto nascente è chiamato sin da subito a delineare strategie vincenti per non perdere definitivamente il più grande mercato mondiale dell’automobile.

L’incapacità di conquistare i consumatori cinesi con modelli di auto accattivanti e rispondenti alle esigenze di domanda ha rallentato il volume di affari delle due aziende.

I veicoli giapponesi e di case asiatiche, infatti, sono risultati più convenienti in termini di prezzo e soddisfacenti per caratteristiche di performance e design.

I gruppi italo-americano e francese non sono stati all’altezza del rinnovamento richiesto negli ambiti delle auto elettriche, delle vetture connesse a internet e del trend al rialzo dello sharing.

Non a caso tra gli obiettivi ufficiali del gruppo Dongfeng Peugeot si legge come priorità il lancio sul mercato cinese di nuovi modelli all’insegna dell’innovazione tecnica, per riuscire a vendere almeno 400.000 vetture annue tra il 2022 e il 2025.

Dalla fusione FCA-PSA dovrà necessariamente emergere un gruppo competivo in Asia. Anche per questo il CEO Tavares punterà su risparmio congiunto, sviluppo dell’elettrificazione, vantaggio nei prezzi e nelle forniture.

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