Ex Mercati Generali, la Raggi mette tutti d’accordo. Ma cos’era successo?

Alessandro Cipolla

8 Marzo 2017 - 10:33

Ex Mercati Generali: dopo l’intervento della sindaca Virginia Raggi si placa al momento la rivolta interna al Municipio VIII di Roma guidato dai grillini. Ma cos’era successo?

Ex Mercati Generali, la Raggi mette tutti d’accordo. Ma cos’era successo?

Ex Mercati Generali: rientra la spaccatura in seno al Municipio VIII di Roma a guida pentastellata dopo l’intervento della sindaca Virginia Raggi e del capogruppo M5S in Campidoglio Paolo Ferrara.

Non rischierebbe quindi al momento la sfiducia Paolo Pace, mini-sindaco del Movimento che guida il Municipio VIII, che da giorni è al centro degli attacchi della maggioranza dei suoi consiglieri che si erano detti pronti a girargli le spalle.

Al centro della vicenda c’è la questione della riqualificazione degli Ex Mercati Generali, un’area di circa otto ettari sita all’inizio della via Ostiense, che da più di dieci anni è al centro di un progetto, finora vano, di riqualificazione.

Lo scontro all’interno del Municipio VIII era divenuto frontale, con la Raggi che nella giornata di lunedì ha convocato i protagonisti in Campidoglio, riuscendo a mettere d’accordo un po’ tutti con il risultato che nella giornata di martedì tutto il gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle ha votato compatto nel ritirare tutte le mozioni.

La storia degli Ex Mercati Generali

Gli Ex Mercati Generali sono una vasta area, circa 82.000 metri quadri, sita all’inizio della via Ostiense tra la Piramide e il quartiere della Garbatella, storica roccaforte della sinistra romana ma passata anch’essa sotto la guida del Movimento 5 Stelle dopo le elezioni amministrative di giugno vinte dalla Raggi.

Gli Ex Mercati Generali sono da tempo in stato di abbandono, nonostante l’ottima posizione in una zona frequentata sia da turisti che da pendolari e studenti, vista la vicinanza con alcune facoltà dell’Università di Roma Tre.

Nel lontano dicembre 2003, l’allora sindaco Walter Veltroni presentò in pompa magna quello che secondo lui era la più grande trasformazione urbana d’Europa dopo Les Halles. Il progetto era quello de La città dei giovani, firmato dal famoso architetto olandese Rem Koolhaas.

Il progetto iniziale per la riqualificazione degli Ex Mercati Generali, prevedeva che il 35% degli spazi fosse destinato alla cultura e al tempo libero con la realizzazione anche di un teatro da 2.400 posti e di una biblioteca comunale.

Per il resto, un altro 35% del progetto era destinato per gli spazi commerciali, il 15% alla ristorazione e il 12% al settore terziario. Il restante 3% era lo spazio destinato alle opere pubbliche.

L’appalto fu vinto dal Gruppo Toti ma, dopo gli inizi dei lavori nel 2008, la ditta iniziò ad avere problemi per l’abbandono al progetto da parte di alcuni investitori. Per proseguire quindi, la giunta Alemanno nel 2012 riformula il progetto togliendo il 10% delle cubature destinate alla cultura e dandolo agli spazi per il terziario. Niente teatro quindi ma più uffici.

Il ritrovamento anche di una vasto numero di reperti archeologici rallentò ulteriormente l’opera, ma fu nuovamente la difficoltà nel trovare finanziamenti a stoppare di nuovo i lavori. Si arriva così alla situazione attuale, dove è stato realizzato solo il muro esterno del progetto con l’architetto Koolhaas che ha deciso di ritirare la propria firma.

Nel 2016 la Conferenza dei Servizi ha dato il via libera ad una nuova revisione del progetto, dove è notevolmente aumentata la parte commerciale e praticamente quasi scomparsa quella dedicata alla cultura e ai servizi.

Ora si aspetta solo il via libera per ripartire di nuovo con un progetto che però vede fortemente contrari la maggior parte dei consiglieri del Movimento 5 Stelle del VIII Municipio, mentre il mini-sindaco Pace vorrebbe tirare dritto.

La mediazione della Raggi

La situazione all’interno del VIII Municipio di Roma stava diventando sempre più incandescente, con il serio rischio che il mini-sindaco Paolo Pace venisse sfiduciato dai suoi stessi consiglieri con conseguente commissariamento.

Ora che parrebbe esser tornato un po’ di sereno sopra il cielo del Campidoglio, la sindaca Virginia Raggi ha voluto subito cercare di dirimere la questione, riuscendo a trovare un accordo che, anche se non risolve pienamente la questione, al momento placa le acque.

Sui 15 consiglieri del Movimento eletti nel VIII Municipio, ben 9 si sono apertamente schierati contro Pace. Oltre a denunciare un atteggiamento autoritario del loro mini-sindaco, chiedono che almeno si provi a migliorare il progetto visto che i privati si sono detti anche disponibili ad apportare alcune modifiche.

Per Paolo Pace invece l’accordo è blindato quindi, per non incorrere in lunghi contenziosi legali, il progetto va approvato così com’è senza provare a strappare degli spazi in più destinati all’uso pubblico.

Nel consiglio del VIII Municipio si sono quindi susseguite due mozioni, una a firma dei consiglieri del Movimento dissidenti e una presentata da Pace assieme ai suoi fedelissimi con l’avallo delle opposzioni.

Una situazione di grande tensione, cui però la Raggi e il capogruppo al Campidoglio Paolo Ferrara sono riusciti a porre rimedio convocando tutti i protagonisti in Comune. Il risultato è stato che sono state ritirate tutte le mozioni, con la sindaca che ora gestirà lei il progetto.

La vicenda quindi al momento sembrerebbe essere rientrata, quello che rimane però è un’area di otto ettari che doveva essere il fiore all’occhiello culturale della zona Sud di Roma, un sogno di Veltroni che però non vedrà mai la luce così come era stata progettata.

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