Eurozona: ecco cosa minaccia (davvero) la crescita - ANZ

La crescita dell’intera Eurozona potrebbe profondamente risentire delle incertezze politiche dilaganti.

A dirlo, gli analisti della ANZ, secondo cui la politica europea è ormai ad un bivio. Il supporto fino ad ora mostrato nei confronti dei partiti tradizionali, dell’establishment insomma, sta venendo meno, come evidenziato in particolar modo dall’attuale situazione tedesca.

Le difficoltà della Merkel

I colloqui che avrebbero dovuto dar vita ad una grande coalizione in Germania sono falliti. La mancanza di una chiara leadership in quella che è a tutti gli effetti l’economia più forte dell’Eurozona, potrebbe rallentare, oltre che ridurre notevolmente, le probabilità di una maggiore integrazione tra gli Stati del blocco.

Anche l’implementazione delle tanto attese riforme strutturali potrebbe subire una battuta d’arresto nei prossimi mesi, il tutto in virtù di un terreno politico frammentato, oggi più che mai.

“Sono brutte notizie per le stime di crescita di medio-lungo periodo. Potrebbero implicare tassi di interesse bassi ancora a lungo”,

hanno aggiunto gli analisti.

Non solo pessimismo per l’Eurozona

I timori di ANZ, però, non hanno trovato conferma nelle più ottimistiche dichiarazioni di Jeroen Dijsselbloem, presidente dell’Eurogruppo, secondo cui la zona Euro si trova attualmente in una fase di solida espansione.

Più o meno dello stesso avviso gli esperti della ING. Questi ultimi hanno sì, concordato sulle incertezze politiche dilaganti, ma si sono altresì detti convinti che la crescita si mostrerà robusta nel 2018 e che il recente rafforzamento del mercato del lavoro favorirà i consumi delle famiglie.

I prestiti alle banche stanno crescendo, il recupero globale continuerà a fornire supporto all’export, la produzione industriale è sulla via della ripresa, la domanda alle imprese sta salendo. Tutti questi elementi, per gli analisti, riusciranno in qualche modo a limitare l’impatto negativo delle incertezze politiche in Eurozona.