Maria Tripodi, candidata al Parlamento Europeo con Forza Italia nella circoscrizione Sud, viene dalla classica "militanza" e si appresta ad affrontare la difficile prova delle preferenze elettorali. È giovane ma ha le idee chiare: la politica deve avere il coraggio di puntare sulle nuove generazioni.
Maria Tripodi, lei non solo è candidata alle prossime elezioni europee con Forza Italia, ma anche componente del Comitato di presidenza di Forza Italia Giovani. E’ una risposta a quanti ritengono che la militanza non venga mai premiata?
Certamente, anche se militare non vuol dire per forza ottenere una candidatura. Noi militiamo per passione, con entusiasmo, con forza di volontà. Ci battiamo per i Nostri ideali, per i valori in cui crediamo, per le sfide che vogliamo affrontare e superare con determinazione. La candidatura può essere un traguardo, ma la risposta più grande la vediamo negli occhi delle persone che ci danno fiducia, che credono in noi.
In questa tornata elettorale lei si misurerà con il difficile test delle preferenze. Una sfida ambiziosa per chi è così giovane: come mai questa decisione?
Ho deciso di candidarmi perché non volevo più restare a guardare. E’ troppo facile criticare e lamentarsi senza però fare nulla. Ho voluto cogliere la difficile sfida del cambiamento perché sono la prima a credere che un’altra Europa sia possibile. Bisogna avere la forza e il coraggio di puntare sulle nuove generazioni. Non vogliamo più delegare i nostri bisogni. Vogliamo essere noi stessi a metterci in gioco.
Lei è giovane, donna e del Sud: in Italia queste tre caratteristiche richiamano immediatamente al dramma della disoccupazione, un tema particolarmente sentito anche a livello europeo. Nell’attuale contesto, perché un suo coetaneo dovrebbe credere ancora nelle politiche Ue e andare a votare il 25 maggio?
Perché l’Europa può essere molto diversa da quella a cui ci siamo abituati negli ultimi anni. Il modello che avevano in mente i nostri padri fondatori non era questa Europa dell’austerity, a trazione tedesca. Era l’Europa della Democrazia, dei Diritti, della Libertà. L’Europa del Talento e del Merito. Credere ancora nelle politiche dell’Unione significa credere ancora in questo grande sogno. D’altra parte, quando l’Unione si riavvicina ai cittadini, come con il programma Garanzia Giovani, che è volto proprio a consentire ai ragazzi di trovare un’occupazione, dimostra che il progetto europeo è ancora valido. L’importante è che lo si guidi nella giusta direzione.
I sondaggi incoronano il Movimento 5 stelle come primo partito tra i più giovani. E’ solo a causa dell’inevitabile fascino del voto di protesta, o la politica tradizionale ha qualcosa da rimproverarsi?
Sicuramente la politica tradizionale ha le sue colpe, ma il voto a Grillo non risolve la situazione. Il programma del Movimento 5 Stelle è un programma in negativo, prevede solo disfattismo, non propone soluzioni concrete. La politica del "no" è solo fumo negli occhi. Non possiamo risolvere i nostri problemi pensando di demolire e azzerare tutto. Il mito della restaurazione appartiene al passato, e onestamente non ha mai condotto verso un futuro prospero e glorioso.
Qualora venisse eletta, quale sarebbe la sua prima battaglia intrapresa da parlamentare europea?
Il grande dramma del Nostro Paese è la disoccupazione giovanile. Non possiamo restare immobili dinnanzi ai dati allarmanti che ogni giorno ci vengono ricordati. Mi impegnerò affinché dal Parlamento Europeo vengano destinate risorse sufficienti per le politiche a favore delle nuove generazioni. Solo aiutando i nostri giovani potremo rafforzare l’Europa. Solo se i nostri giovani continueranno a credere nell’Europa delle Opportunità, potremo scommettere ancora su questo importante progetto.
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