Emission Trading Scheme (EU-ETS): cos’è, come funziona, gli obiettivi

Redazione

8 Settembre 2014 - 13:16

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L’EU-ETS è uno strumento economico di politica ambientale per ridurre le emissioni di gas a effetto serra.

Emission Trading Scheme (EU-ETS): cos’è, come funziona, gli obiettivi

EcoWay, il primo operatore italiano attivo nella gestione e nel trading dei certificati di CO2, ha presentato il “Report emissioni 2013 - 2014” di gas serra delle aziende italiane sottoposte al meccanismo europeo dei certificati di emissione ETS, Emission Trading Scheme.

Cos’è l’ETS?
Nato all’inizio del 2005 in linea con il protocollo di Kyoto, l’EU-ETS è il primo mercato internazionale per lo scambio di quote di emissioni sviluppato dall’Unione europea con l’obiettivo di ridurre le emissioni di gas a effetto serra prodotte dalle imprese al minor costo per imprese e collettività.

Il mercato ETS nel 2013 conta oltre 12.000 impianti industriali, di cui 1.124 in Italia, che producono circa il 40% delle emissioni totali di gas effetto serra generate in Europa. Dal 2012 fanno parte del sistema ETS oltre 300 compagnie aeree europee.

L’EU-ETS è uno strumento economico di politica ambientale, di tipo “cap and trade” applicato alle emissioni di gas serra, che fissa un tetto alle emissioni per le imprese ed è costituito da un mercato dei permessi di emissione. Il cap o tetto massimo di emissioni è espresso in numero di permessi ad emettere (EUA) che vengono distribuiti ad asta o in assegnazione gratuita ai gestori d’impianto. Il cap (o numero di permessi) cala di anno in anno per garantire che a livello aggregato si raggiungano gli obiettivi di riduzione prefissati. Le aziende sono libere di scegliere se efficientare i propri processi produttivi riducendo le emissioni generate e vendere i permessi in eccesso (opzione make), o se superare i limiti di emssione ed acquistare da altri operatori un numero di permessi pari alle emissioni prodotte in eccedenza (opzione buy).

La Direttiva comunitaria ha suddiviso l’EU-ETS in tre fasi: dopo un primo periodo pilota triennale di apprendimento (2005-2007), si è aperta una seconda fase (2008-2012), in cui l’Europa ha predisposto limiti più rigorosi per le quote di emissione. Nel 2013 è iniziata la terza fase che si protrarrà fino al 2020 e che presenta numerose novità in termini di applicazione, modalità di assegnazione e gestione delle quote e monitoraggio delle emissioni.

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