Elezioni USA: scoppiano rivolte, città barricate. Cosa sta succedendo

Fiammetta Rubini

04/11/2020

04/11/2020 - 11:10

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In attesa di scoprire chi ha vinto le elezioni USA tra Biden e Trump, cresce la tensione tra manifestazioni, scontri violenti e arresti da Washington a Los Angeles. Gli ultimi aggiornamenti.

Elezioni USA: scoppiano rivolte, città barricate. Cosa sta succedendo

Elezioni USA sempre più infuocate: mentre le città degli Stati Uniti si preparavano a potenziali disordini sulla scia del risultato elettorale, manifestazioni violente e scontri con la polizia sono divampati fuori dalla Casa Bianca e non solo.

L’atmosfera, già tesa, si è surriscaldata un po’ ovunque nella notte del 3 novembre: centinaia di persone hanno marciato per le strade di Los Angeles, Raleigh, Philadelphia, Portland, Seattle, Minneapolis. Gli animi si sono infiammati durante la notte elettorale anche dopo le dichiarazioni di Trump, che ha aggiunto benzina sul fuoco dicendo che le elezioni potrebbero essere truccate.

Le elezioni USA non hanno ancora un vincitore e i voti di diversi Stati chiave sono ancora da contare. Il risultato ufficiale potrebbe arrivare nei prossimi giorni.

Elezioni USA, proteste anti-Trump in vista del risultato

Non è chiaro se il commento di Trump abbia provocato l’escalation di proteste. Nei giorni scorsi i negozi e le aziende di tutto il Paese hanno chiuso per prepararsi ai potenziali disordini legati alle elezioni; le università hanno mandato email agli studenti invitandoli a restare a casa.

Da costa a costa l’ansia per le elezioni era alle stelle da giorni, e non sorprende considerando il 2020 turbolento.

A scendere in piazza, i sostenitori del movimento Black Lives Matter, naturalmente anti-Trump: i manifestanti si sono radunati a Seattle, Washington DC e nelle altre grandi città la notte del 3 novembre, chiedendo la rimozione di Donald dalla Casa Bianca.

A Philadelphia, teatro di scontri per l’uccisione di Walter Wallace Jr da parte della polizia, diverse organizzazioni progressiste stanno pianificando azioni di massa in caso di intimidazione degli elettori o annullamento del voto per corrispondenza.

Gli organizzatori di ShutDownDC pianificano azioni più aggressive nei prossimi giorni a seconda dell’esito delle elezioni, ad esempio se Trump dovesse vincere o mettere in discussione il risultato.

Il tycoon ha detto che potrebbe intraprendere un’azione legale se riterrà che le elezioni del 3 novembre siano state truccate, specialmente nello stato chiave della Pennsylvania, dove i voti per posta non sono ancora stati contati.
In caso di vittoria del repubblicano si teme quindi che le proteste si faranno più violente.

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