Mancano 100 giorni all’election day americano e dopo aver visto come si sono mossi i due contendenti alla Casa Bianca, andiamo adesso a illustrare brevemente il punto della situazione.
Mitt Romney: debolezze e punti di forza
Su Mitt Romney, candidato repubblicano alla Casa Bianca, pesano l’affare Bain Capital; la spropositata ricchezza che lo allontana dal ceto medio, alcune gaffe estere (Olimpiadi di Londra in primis) e molte similarità con George W. Bush, soprattutto per ciò che concerne il programma di politica estera.
A suo favore, una straordinaria raccolta fondi; l’appoggio dell’alta finanza; la spropositata ricchezza che lo rende secondo molti americani l’uomo ideale per trovare una soluzione alla crisi economica, e molte similarità con George W. Bush, soprattutto per ciò che concerne il programma di politica estera (la ripetizione non è frutto di un errore).
Barack Obama: debolezze e punti di forza
Su Obama invece pesa la crisi economica, che ha praticamente occupato in larga parte i suoi 4 anni di presidenza; una raccolta fondi di modeste dimensioni; l’allontanamento dei guru di Wall Street, tornati alla matrice repubblicana; un certo livello di sfiducia da parte degli ispanici per quanto riguarda le minoranze; una politica estera dimessa; la riforma sanitaria.
A suo favore, alcune promesse mantenute nonostante la crisi economica; la capacità di saper dialogare con gli altri e di mantenere un tono diplomatico evitando di innescare situazioni critiche; la sua enorme popolarità; la riforma sanitaria (anche qui la ripetizione è voluta).
Quanto pesa la politica estera?
Gli americani al 100%, si sa, sono fortemente convinti che salveranno il mondo. Per questo motivo hanno un’indole supereroistica insita nelle loro anime che li vuole spingere sempre in prima linea. Cosa che con Obama non sta accadendo, data una politica estera aperta al dialogo e alla diplomazia e priva di scintille, minacce e dimostrazioni di potenza non rappresenta adeguatamente il livello di testosterone e di adrenalina che gli americani vogliono rappresentare. Anche se l’evento più importante della presidenza Obama è stato senza alcun dubbio l’uccisione di Osama Bin Laden, il nemico per eccellenza degli Stati Uniti. Sotto questo aspetto, gli americani potrebbero ancora prediligere Barack Obama, anziché votare per un uomo che sta promettendo, in caso di sua elezione, uno scenario futuro simile a quello già visto ai tempi di George W. Bush.
Romney, un nuovo Bush
Dopo la gaffe londinese, Mitt Romney si è recato in Israele e, dopo una visita al Muro del Pianto, non ha mancato di fare visita al presidente Benjamin Netanyahu, ma soprattutto non ha mancato di far parlare di sé. Allo Stato d’Israele, infatti, Romney si è presentato così: "Sono felice di essere a Gerusalemme, capitale d’Israele". Ulteriore gaffe o furbata? Più probabile la seconda (gli Stati Uniti non riconoscono ufficialmente Gerusalemme come capitale d’Israele), ma le parole che pesano di più, proferite dopo l’accusa all’Iran e al suo programma nucleare, sono le seguenti: "Speriamo che bastino le misure diplomatiche ed economiche, ma alla fine nessun mezzo dovrà essere escluso. Riconosciamo il diritto di Israele di difendersi, ma anche quello dell’America di appoggiare il Paese". Un’affermazione che somiglia tanto a una chiamata alle armi: il destino degli americani, dopotutto, è quello di essere sempre in linea come abbiamo scritto in precedenza, e Romney punta sostanzialmente sul richiamare all’attenzione i vecchi sostenitori di George W. Bush.
L’elenco dei principali appuntamenti a 100 giorni dal voto
Intanto ecco gli appuntamenti ufficiali della campagna elettorale USA 2012 previsti prima dell’election day del 6 novembre.
- 27-30 agosto: Convention Nazionale dei Repubblicani (Tampa, Florida);
- 3-6 settembre: Convention Nazionale dei Democratici (Charlotte, North Carolina);
- 3 ottobre: dibattito presidenziale, in cui Romney e Obama dichiareranno il proprio programma elettorale (Università di Denver, Colorado);
- 11 ottobre: dibattito tra il vicepresidente democratico (Joe Biden) e il vicepresidente repubblicano, il cui nome verrà comunicato a breve (Danville, Kentucky);
- 16 ottobre: secondo dibattito presidenziale (Università di Hofstra, Hempstead, Stato di New York);
- 22 ottobre: terzo e ultimo dibattito presidenziale (Lynn University di Boca Raton, Florida);
- 6 novembre: election day.
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