Elezioni 2013: previsioni dall’estero. Chi vincerà?

Erika Di Dio

25 Febbraio 2013 - 10:20

Elezioni 2013: previsioni dall’estero. Chi vincerà?

Mentre gli elettori italiani si dirigono alle urne domenica e lunedì per eleggere un nuovo Parlamento e tre governi regionali, lo stato d’animo prevalente è quello di rabbia e delusione.

I partiti anti-establishment, alle prime armi che hanno fatto una compagna elettorale basata su promesse di cambiamento radicale potrebbero beneficiare del malcontento degli elettori, ma la mancanza di un chiaro vincitore potrebbe anche lasciare l’Italia impantanata in un clima di incertezza.

Italiani frustrati e arrabbiati

"Gli italiani sentono la frustrazione, la rabbia, ma anche un po’ di speranza di rinnovamento", ha detto Nicola Piepoli, che dirige una società di sondaggi. Sono frustrati, ha detto, perché le tasse sono in aumento, ma non vedono miglioramenti nella loro "vita economica e sociale", e sono arrabbiati perché i candidati non hanno affrontato "problemi concreti" durante la campagna, concentrandosi invece su "cose inutili e futili".

"Ma molti ancora sperano in qualche cambiamento", ha aggiunto Piepoli, spiegando il crescente sostegno per i populisti, come il comico Beppe Grillo e il suo “Movimento Cinque Stelle”, e per i piccoli partiti come “Rivoluzione civile”, guidato da Antonio Ingroia, e “Fare per fermare il declino”, movimento guidato da Oscar Giannino, un giornalista.

Per lo più, però, l’umore è molto scuro per gli italiani, stanchi di lunghe scandali politici e poco inclini a credere alle promesse elettorali, perché così raramente soddisfatte.

(Venerdì scorso, l’ex primo ministro Silvio Berlusconi, ha fatto una nuova promessa: ha detto che se avesse vinto, avrebbe personalmente rimborsato l’impopolare tassa sulla proprietà pagata dagli italiani nel 2012, l’IMU "Prenderò quattro miliardi di euro della mia fortuna e li darò agli italiani”, ha detto in televisione, un impegno di circa $ 5,3 miliardi.)

Previsioni

"Non c’è nessuno da votare, e se fossi andata alle urne avrei scelto il minor male tra i candidati, quindi preferisco non votare", ha detto Concetta Rossi, recruiter per dipendenti di hotel a Roma. "Non siamo mai stati peggio di così".

Si prevede che il Partito Democratico del Centro-Sinistra, guidato da Pier Luigi Bersani, arriverà al primo posto, ma è improbabile che vincerà abbastanza seggi per governare senza una coalizione. Il movimento centrista che sostiene l’attuale primo ministro, Mario Monti, è un possibile alleato, ma anche insieme, non potrebbero prevalere al Senato, perché le legge elettorale assegna seggi sulla base dei voti regionali. Cruciali la Lombardia e la Sicilia, dove i sondaggi suggeriscono che la destra sia molto forte.

Per tutto l’anno appena trascorso, il signor Bersani, un ex comunista, ha sostenuto l’agenda riformista del signor Monti, anche se a volte a malincuore. Egli ha sostenuto gli impegni del signor Monti verso l’Unione europea in materia di maggiore responsabilità fiscale, ma rivedrebbe le politiche che potrebbero danneggiare i lavoratori e i pensionati.

Potenziale instabilità

Gli investitori e gli analisti economici sono preoccupati circa la potenziale instabilità che potrebbe emergere, in mancanza di un governo forte.

Nei suoi 15 mesi in carica, il governo tecnocratico del signor Monti ha cercato di far passare le tanto necessarie riforme, ma non è riuscito a stimolare la crescita economica necessaria per tirare l’Italia fuori da una persistente recessione. Venerdì scorso, la Commissione europea ha detto nella sua previsione invernale che l’economia italiana dovrebbe subire una contrazione dell’1% nel 2013, il doppio rispetto alla sua stima di Novembre.

I guadagni realizzati dai partiti anti-establishment, tra cui il Movimento a Cinque Stelle, potrebbero bloccare gli sforzi di Monti, e una dimostrazione di forza da parte del partito di centro destra guidato da Berlusconi potrebbe far deragliare le misure di austerità che avevano lo scopo di mantenere l’Italia su una percorso fiscalmente responsabile .

"Il timore resta che l’elezione generale produrrà un significativo voto di sfiducia sul piano di austerità in corso e la necessità di riformare ulteriormente," Raj Badiani, un economista di IHS Global Insight, ha scritto in un rapporto di ricerca la scorsa settimana. "Senza la prospettiva di un governo di coalizione stabile con un programma di riforme credibile, l’Italia potrebbe essere costretta a ricostruire un governo tecnocratico per tenere a bada i mercati."

Traduzione italiana a cura di Erika Di Dio. Fonte: Cnbc

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