Si può pensare che il petrolio o il rame siano le materie prime che hanno registrato i peggiori cali del 2015. Invece, la peggiore commodity 2015 è sconosciuta a molti.
Il 2015 è stato un anno contraddistinto dal continuo calo dei prezzi delle materie prime e del petrolio, dovuto principalmente al rallentamento della domanda proveniente dalla Cina, dalla sovrapproduzione e dal rafforzamento del Dollaro americano.
Tuttavia, nessuna delle commodity più conosciute è risultata essere la peggiore di quest’anno. Lo scettro di peggior materia prima del 2015 spetta infatti al Molibdeno. Nel dettaglio, si vedrà che cos’è, a cosa serve e perché i prezzi sono crollati.
Molibdeno: il prezzo è crollato del 49% mentre i consumi del 5,1%
Il crollo del prezzo delle commodity è stato il tema principale dell’anno che si sta accingendo a chiudersi. Quest’anno il rallentamento della domanda da parte della Cina, la sovrapproduzione di materie prime ed il rafforzamento del Dollaro americano hanno fatto in modo che i prezzi delle materie prime più diffuse e del petrolio crollassero.
Nonostante i forti cali registrati nel mercato delle commodity, né il petrolio né nessun altra materia prima comunemente conosciuta ha raggiunto il picco negativo di prezzo del Molibdeno. Ai più questa materia prima sarà sconosciuta, tuttavia è una commodity che negli ultimi 100 anni ha visto una crescita esponenziale della produzione.
Questo perché il Molibdeno, metallo di transizione dal colore argentato, è utile in diversi settori di produzione.
Il Molibdeno infatti viene utilizzato nella produzione di materiali in acciaio da costruzione ed è di grande aiuto alle trivelle in cerca di petrolio e gas naturali nelle zone ad alta profondità. Il prezzo di questo metallo è sceso del 49% nel 2015 (con i prezzi in flessione continua da 8 mesi) e, secondo un’indagine di Bloomberg, è risultato essere il peggior calo tra 79 materiali analizzati.
Il prezzo del Molibdeno al momento si trova ai minimi di 12 anni, corrispondente ad un valore di 4,616$ a libbra. Il calo di questo metallo ha superato quello del 36% del petrolio e del 26% del Bloomberg commodity index, come illustrato nel grafico sottostante.
Molibdeno: perché questo calo dei prezzi?
Il consumo di Molibdeno è calato del 5,1% quest’anno ed i motivi di tale calo vanno ricercati sempre nel rallentamento del settore delle costruzioni cinesi ,che sono la fonte principale mondiale del consumo di materie prime ed energia, ed il petrolio come riferito dalla Climax Molybdenum Co.
Infatti, l’uso più comune che si fa di questo metallo è relativo al settore petrolifero e minerario. Grazie alla particolare resistenza ad alte temperature del Molibdeno, i produttori di trivelle utilizzano questo materiale per rivestire l’acciaio contenuto nelle trivelle, in modo da renderle più robuste e più resistenti al calore.
Molibdeno: le previsioni degli analisti per i prossimi anni sono negative
L’outlook del prossimo anno non sembra favorire il Molibdeno. Secondo gli analisti di Wells Fargo, il prezzo di questo metallo continuerà a precipitare non solo per colpa del rallentamento della domanda da parte della Cina ma anche per il mancato aggiustamento dei livelli di produzione.
Dato che il Molibdeno è un sotto-prodotto del Rame, molte compagnie minerarie lo producono a prezzi molto bassi. Ed è per questo, quindi, che molte di queste compagnie preferiscono non tagliare la produzione visto che comunque il Molibdeno è molto importante nel settore delle trivellazioni.
Come riferiscono gli analisti di CPM Group, metà della produzione di Molibdeno dipende dall’utilizzo che se ne fa per l’estrazione delle altre materie prime. Siccome questo metallo rappresenta una piccola porzione del fatturato delle compagnie minerarie, i fornitori sono meno flessibili a rispondere a tagli di produzione.
Fonte: Bloomberg.com
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