Dopo Ryanair, l’Antitrust bacchetta Easyjet e la condanna ad una multa di 170.000 per pratiche commerciali scorrette, ecco perché.
Le compagnie low cost nel mirino dell’Antitrust. Dopo Ryanair, tocca ad Easyjet, che vola verso nubi nere con una zavorra da 170.000 euro, una multa per una pratica commerciale scorretta, come si legge nel comunicato dell’Autorità garante della Concorrenza e del Mercato:
"L’operatore pubblicizzava attraverso il proprio sito Internet una proposta promozionale a prezzi particolarmente vantaggiosi, senza rendere evidente in maniera adeguata al consumatore le effettive condizioni e limitazioni dell’offerta”.
In particolare,
"Le informazioni fornite da Easyjet al momento della prenotazione sarebbero insufficienti a rendere consapevole il passeggero della limitazione alla quale è soggetta l’offerta”.
Leggi il testo del provvedimento.
L’indagine era stata avviata lo scorso giugno, tenendo conto delle attività ispettive della Guardia di Finanza e la pratica commerciale scorretta risulterebbe dalla seguente prassi:
"Le condizioni offerte sul sito della compagnia per un volo di sola andata sarebbero disponibili soltanto per un viaggio effettuato da due passeggeri o di un viaggio andata/ritorno. Nel caso di prenotazione singola, invece, la tariffa finale risulterebbe maggiore rispetto a quella pubblicizzata".
Il caso Ryanair
E’ di poche settimane fa il caso Ryanair, sanzionata dall’Antitrust con una multa di 550.000 euro sempre per pratiche commerciali scorrette, ovvero l’assistenza ai passeggeri tramite un servizio di call center raggiungibile solo per mezzo di numerazioni a sovrapprezzo.
Le indagini erano state avviate sempre nel mese di giugno, in seguito a diverse segnalazioni di passeggeri e associazioni di consumatori che reclamavano il fatto di dover esercitare prerogative contrattuali con difficoltà e costi elevati.
Tra queste, come rileva l’Antitrust:
"la richiesta di assistenza per l’imbarco di persone con ridotta mobilità; la scelta di un volo sostitutivo in caso di variazioni al piano di volo disposte dal vettore; la modifica della prenotazione effettuata prima del volo; la richiesta di restituzione delle somme erroneamente addebitate al momento della prenotazione e di emissione della fattura commerciale per il volo acquistato, oltre all’utilizzazione dei bonus di credito concessi dal vettore".
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