Durc online per la verifica immediata della regolarità contributiva: ecco come funziona

Federico Migliorini

02/07/2015

02/02/2016 - 23:28

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Durc online per la verifica immediata della regolarità contributiva: ecco come funziona

Disponibile la nuova modalità online di richiesta del Durc direttamente su internet sul sito dell’INPS

L’INPS ha messo a disposizione il nuovo Durc online (Dol) che consentirà la possibilità di verificare, in tempo reale, la posizione debitoria di un’azienda o di un lavoratore autonomo, nei confronti di Inps, Inail e Casse edili per ottenere immediatamente la relativa certificazione di regolarità contributiva.

Per un approfondimento completo in materia di DURC i lettori possono fare riferimento alla seguente guida:

DURC: cos’è, a cosa serve, come richiederlo. Ecco la guida completa

Potranno effettuare una richiesta di verifica online della regolarità contributiva imprese, Pubbliche amministrazioni, banche e intermediari finanziari. Per poter effettuare la verifica i soggetti delegati, dovranno dotarsi di una apposita delega che il soggetto delegante dovrà comunicare agli Istituti.

Il nuovo Durc online, che rappresenta l’evoluzione del Durc telematico (che si può ottenere tramite richiesta al sito www.sportellounicoprevidenziale.it), consentirà di ottenere immediatamente conferma della posizione contributiva del soggetto indagato senza più l’operatività del silenzio assenso. Questo è quanto ha precisato l’Inps con la circolare n. 126 del 2015 e l’Inail con la circolare n. 61 del 2015, con le quali sono state chiarite le nuove regole di applicazione del Durc online.

La procedura
Secondo quanto è stato comunicato entro 30 giorni dalla prima richiesta di Durc online dovrebbe arrivare la risposta con esito positivo o negativo. In caso di inadempienza del soggetto sottoposto a controllo, l’Inps trasmetterà via Pec al debitore l’invito a regolarizzare le cause che hanno generato l’irregolarità. Il soggetto interessato avrà a disposizione 15 giorni di tempo per regolarizzare la propria posizione. Se la regolarizzazione avviene oltre i 15 giorni ma prima della definizione dell’esito della verifica (30 giorni dalla richiesta), gli istituti non potranno dichiarare la regolarità contributiva, anche se la cosa non corrisponderebbe alla realtà, in quanto il debitore ha comunque provveduto al pagamento.

Secondo le indicazioni fornite dall’Inps, per evitare questo fastidioso problema sarebbe opportuno che la regolarizzazione da parte del soggetto sottoposto a controllo avvenisse nelle 72 ore successive alla richiesta di regolarizzazione. Questo per lasciare i tempi tecnici all’istituto per effettuare tutti i controlli del caso sulle esposizioni debitorie, per consentire l’immediata informazione al soggetto richiedente la regolarità nei confronti dell’Inps.

I pagamenti oggetto di verifica
Il Durc ha per oggetto la regolarità contributiva, ovvero i pagamenti dovuti dall’impresa e scaduti fino all’ultimo giorno del secondo mese precedente rispetto a quello in cui la verifica viene eseguita, sempre che sia scaduto il termine di presentazione delle relative denunce contributive. In ogni caso, è considerato grave ogni scostamento tra somme dovute e versate che supera le €. 150, al verificarsi del quale l’impresa non può essere considerata regolare. Il Durc ha validità per 120 giorni.

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