Non è emerso niente di nuovo o particolarmente rivoluzionario dalle parole di Mario Draghi, presidente della BCE, durante il discorso al Parlamento Europeo.
Il numero uno della Banca Centrale Europea rimane ancorato agli stessi concetti già enumerati durante la conferenza stampa dello scorso 4 aprile.
L’economia dell’Eurozona potrebbe cominciare a mostrare segni di miglioramento soltanto nella seconda metà dell’anno; i rischi di ribasso per la zona della moneta unica permangono, anche se la frammentazione dei mercati finanziari non è più il problema principale.
Rimane irrisolta la questione del meccanismo di trasmissione della politica monetaria dalla banca centrale alle economie reali; per questo, ha sottolineato Draghi:
"È fondamentale che prima dell’estate venga finalizzata la legislazione sulla supervisione bancaria perché entri in vigore nel 2014. Si tratta di un passo importante anche per procedere con il meccanismo di fallimento ordinato delle banche".
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