Divorzio/separazione con negoziazione assistita: come funziona e costi

Isabella Policarpio

23/11/2020

16/04/2021 - 13:18

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Si può divorziare senza andare in tribunale grazie alla negoziazione assistita, evitando tempi e costi eccessivi. Ecco come si fa.

Divorzio/separazione con negoziazione assistita: come funziona e costi

In questa guida come, quando e quali sono i vantaggi del divorzio o separazione con negoziazione assistita dagli avvocati di fiducia.

Questa procedura è largamente utilizzata poiché più rapida ed economica del processo in tribunale, ma è necessario che entrambi i coniugi vogliano sciogliere il matrimonio e siano disposti a collaborare per raggiungere un accordo vantaggioso per entrambi.

Spieghiamo come si fa.

Cos’è la negoziazione assistita

Vediamo innanzitutto cos’è la negoziazione assistita: si tratta di un istituto per la risoluzione delle conversione (non solo separazioni e divorzi) che richiede l’impegno delle parti a risolvere la questione bonariamente tramite la contrattazione degli avvocati, senza procedere in tribunale dinanzi al giudice.

Lo scopo della negoziazione assistita è ridurre il carico giudiziario e dare agli ex coniugi la possibilità di sciogliere consensualmente il matrimonio in maniera veloce e più economica rispetto ad un processo.

Quando si possono fare separazione/divorzio con negoziazione assistita

Non sempre si può procedere con questo metodo, la legge impone precisi requisiti:

  • l’accordo va stipulato in forma scritta;
  • la presenza almeno due avvocati (uno per ciascun coniuge) per certificare l’autenticità delle firme dei coniugi apposte all’accordo;
  • l’assenza di accordi su diritti indisponibili o tematiche di diritto del lavoro.

Quanto dura la negoziazione assistita?


Vi sono dei limiti di tempo da rispettare: la negoziazione non può durare meno di un mese e non può superare i tre mesi; è possibile una sola proroga fino a 30 giorni al massimo.

Divorzio con negoziazione assistita e in Comune: le differenze

La negoziazione assistita dagli avvocati non è l’unico modo per divorziare o separarsi senza ricorrere al tribunale, infatti esiste anche il divorzio breve in Comune davanti al sindaco (per il quale non serve nemmeno l’avvocato).

Ma vi sono delle differenze: si può divorziare in Comune solo se la coppia non ha figli minori, affetti da handicap grave o economicamente non autosufficienti e senza accordi patrimoniali; nella negoziazione assistita, invece, questi limiti non esistono.

Chi la figli piccoli e vuole divorziare senza tribunale dovrà optare per la negoziazione assistita, ma in questo caso è prevista una procedura particolare: è necessario l’intervento del pubblico ministero al quale gli avvocati trasmettono l’accordo. Il pm lo autorizza/respinge dopo aver verificato che l’accordo non leda gli interessi dei figli.

Negoziazione assistita e divorzio consensuale: come funziona

I coniugi devono rivolgersi ciascuno al proprio avvocato di fiducia e chiedere la redazione di un accordo che tenga in considerazione le richieste delle parti e dei figli, se presenti.
Può anche accadere che l’iniziativa sia presa da uno solo dei coniugi: in questo caso l’avvocato invita l’altro coniuge a partecipare alla negoziazione assistita e a stipulare una convenzione.

L’invito a partecipare deve contenere:

  • l’oggetto della controversia;
  • l’avvertimento che la mancata risposta all’invito entro 30 giorni dalla ricezione o il suo rifiuto può essere valutato dal giudice per decidere sulle spese di giustizia e sulla responsabilità aggravata;
  • la firma autografa del coniuge.

Prima di procedere, gli avvocati sono tenuti a provare la riconciliazione dei coniugi, esattamente come fa il giudice in tribunale.

La negoziazione che può avere due esiti:

  • l’accordo non viene raggiunto quindi gli avvocati devono redigere una dichiarazione di mancato accordo e proporre la domanda giudiziale entro 30 giorni;
  • l’accordo viene raggiunto e trasmesso al pubblico ministero del tribunale.

Quanto costa

Veniamo ai costi. La negoziazione assistita ha un costo superiore al divorzio in Comune ma inferiore a quello giudiziale. I coniuge devono pagare soltanto l’onorario richiesto dall’avvocato al quale si rivolgono, che varia in base al prestigio del nome, alla città e alla complessità dell’accordo.
In media la spesa va dai 1.500 a 3.000 euro.
Non è richiesto il pagamento di contributi unificati, bolli o nulla osta.

I vantaggi della negoziazione assistita

La negoziazione assistita comporta numerosi vantaggi per i coniugi sia rispetto alla procedura giudiziale sia a quella in Comune davanti al Sindaco.
In primo luogo, la negoziazione assistita permette di saltare i passaggi - spesso lunghi e macchinosi - innanzi agli organi giudiziari evitando di esporre in sede pubblica vicende personali; in secondo luogo ha un costo decisamente inferiore.

La negoziazione assistita è vantaggiosa anche rispetto alla procedura in Comune in quanto vi si può ricorrere anche in presenza di figli minori, affetti da handicap grave o economicamente non autosufficienti e consente di regolare anche le trasmissioni patrimoniali, cose che nella procedura in Comune sono vietate.

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