Dividendo: cos’è e come si calcola? La guida completa

C. G.

20 Maggio 2019 - 08:24

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Cos’è il dividendo? Definizione, calcolo, utilizzo, differenze tra ordinario e straordinario e molto altro nella guida completa da tenere sempre a mente operando in Borsa

Dividendo: cos’è e come si calcola? La guida completa

Cos’è il dividendo? Conoscere la definizione, le modalità di calcolo e di utilizzo, e il significato del termine è fondamentale per operare in Borsa.

Nella giornata di oggi, solo per fare un esempio, arriveranno 10 miliardi di cedole a Piazza Affari.

Certo è che prima di chiarire come si calcola il dividendo e soprattutto a cosa serve bisogna dare una definizione il più completa possibile di un termine utilizzato continuamente da chi opera in Borsa.

Letteralmente il significato di dividendo si riferisce a quella porzione di utile societario distribuita, su decisione dell’assemblea dei soci, agli azionisti della stessa azienda. Per definizione i dividendi possono essere distribuiti sotto forma di denaro o di altre azioni.

Ora che abbiamo iniziato a capire (seppur vagamente) cos’è, occorre chiedersi come si calcola il dividendo di una società. Il calcolo dei dividendi rappresenta un argomento piuttosto infuocato in quanto permette di capire quanto denaro (o quante azioni) spetteranno all’investitore.

Non tutte le società distribuiscono dividendi, per cui non sempre è possibile procedere alla loro definizione e al loro calcolo. Vediamo allora tutto quello che c’è da sapere sull’argomento tramite una guida completa che metterà in luce cos’è il dividendo e quali sono la sua definizione, il suo significato e le sue modalità di calcolo.

Dividendo: cos’è? Definizione e significato

Alla fine di un esercizio contabile un’azienda ha di fronte a sé due strade. Innanzitutto può scegliere di reinvestire il guadagno ottenuto oppure di coprire le perdite e in questo caso parliamo di retained earnigs o utili non distribuiti. Poi può anche decidere di utilizzare quel guadagno, ossia i profitti ottenuti, per ripagare gli investitori: in questo caso la definizione giusta è quella di dividendo.

Il significato del termine è quello già accennato all’inizio della nostra trattazione. Quando parliamo di dividendi ci stiamo riferendo alle porzioni di utili che una società decide di distribuire quasi per ripagare gli azionisti per il loro investimento; questo significa che è la stessa società a stabilire l’entità della cedola. Una volta avvenuta la distribuzione l’azionista passerà al calcolo di quanti soldi gli spettano, le cui modalità saranno illustrate nelle righe che seguiranno.

Ricordiamo ancora una volta che la distribuzione dei dividendi può avvenire sia in contanti (strategia più diffusa), sia in azioni (stock dividend), una o due volte l’anno.

Dividendo ordinario e straordinario

Ora che la definizione e il significato di dividendo cominciano ad essere più chiari possiamo evidenziare le diverse tipologie esistenti. Essi possono essere di due tipi:

  • Ordinario: è quello che deriva normalmente dagli utili. L’azionista si aspetta un’erogazione regolare negli anni.
  • Straordinario: è aggiuntivo rispetto al precedente. Deriva dalle riserve di liquidità della società e non dagli utili realizzati. Non ha regolarità temporale.

Dividendo: come si calcola?

Come già accennato in precedenza, è l’assemblea dei soci di una società che stabilisce l’entità del DPS (dividendo per azione) da distribuire agli azionisti. Il div. unitario è dato dal rapporto tra gli utili distribuiti e il numero di azioni societarie.

Una volta trovato il DPS, gli investitori che posseggono azioni di quella società possono passare al calcolo della “ricompensa” ad essi spettante.

Ci sono diversi step da compiere per capire come si calcola l’ammontare di denaro (o azioni) che ci spettano dopo l’erogazione dei dividendi.

  • In primo luogo bisogna determinare il numero di azioni possedute, un valore che può essere ottenuto anche solo contattando la propria banca, il proprio broker o controllando il resoconto inviato agli investitori a cadenza regolare. Abbiamo così il primo dato della nostra equazione.
  • Una volta calcolato il numero esatto di azioni possedute bisogna conoscere il DPS, ossia il dividendo per azione che la società ha deciso di pagare ai suoi investitori (è l’elemento e il dato fondamentale della nostra equazione).
  • Una volta ottenuti questi numeri sarà possibile procedere al calcolo della retribuzione spettante agli investitori. Indicando con S il numero di azioni possedute, con D il valore che stiamo cercando e con DPS il dividendo per azione deciso dalla società, per capire quanto ci spetta bisognerà applicare la seguente formula:
D = DPS x S

Facciamo un esempio pratico: in quanto investitore posseggo 2.000 azioni della compagnia X la cui assemblea dei soci ha deciso di pagare un DPS di 0,50 euro. Applicando la formula appena evidenziata ottengo:

D = 0,50 x 2.000 = 1.000

Mi spetteranno circa 1.000 euro dopo il pagamento. Ecco come si calcola il dato. Ovviamente quello fino ad ora spiegato è un esempio base che non tiene conto di dividendi reinvestiti.

A chi spetta?


Una delle domande più gettonate, oltre a quella relativa al calcolo, riguarda proprio i beneficiari della cedola. In altre parole: a chi spetta? Per definizione il diritto di incassare il dividendo spetta a tutti quegli azionisti che possiedono anche solo un’azione all’apertura della sessione in cui avviene lo stacco cedola. Il riconoscimento spetta a chi possiede azioni presso la Monte Titoli S.p.a. nel giorno precedente la data di stacco cedola.

Data di stacco e di pagamento?

Nella nostra guida sui dividendi, dal loro utilizzo al loro calcolo, due ulteriori elementi sono da tenere in considerazione. Parliamo in realtà di due date, ossia quella di stacco cedola e quella di pagamento.

  • Data di stacco: è il giorno in cui l’azionista matura il diritto a ricevere il dividendo;
  • Data di pagamento: è il giorno in cui avviene materialmente il pagamento.

Se l’azionista vende le azioni possedute tra la data di stacco e quella di pagamento egli mantiene comunque il diritto all’incasso; in genere le due date hanno 3 giorni di differenza. Si ricordi, tra le altre cose, che anche i dividendi sono tassati dallo Stato italiano. Sull’argomento è possibile leggere un approfondimento cliccando qui.

Dividendo, definizione: cos’è il dividend yield?

Il dividend yield è il rapporto tra il dividendo pagato da una società quotata in borsa per ogni singola azione e l’ultimo prezzo di mercato dell’azione stessa. È quindi un indicatore che misura il rendimento, indipendentemente dal corso del titolo azionario.

Spesso si vede il dividend yield come una sorta di “garanzia”. Se esso è elevato, viene premiato dal mercato con un rialzo dei prezzi in quanto appetibile sia al pubblico dei piccoli risparmiatori, sia da parte dei gestori di fondi comuni e degli investitori istituzionali. In realtà esso non tiene conto del cosiddetto rischio di impresa.

Ecco insomma, secondo la nostra guida, cos’è il dividendo, qual è il suo significato, la sua definizione e quali sono le sue modalità di calcolo.

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