Diritti dei consumatori, in vigore nuove norme: recesso, trasparenza, restituzione. Ecco in 10 punti come cambia il Codice del consumo

Marta Panicucci

20/06/2014

E’ entrato in vigore il nuovo Codice del consumo: maggiori termini di recesso, nuove norme per la restituzione, abolite le caselle preselezionate, maggior trasparenza... Ecco tutti i nuovi diritti dei consumatori

Diritti dei consumatori, in vigore nuove norme: recesso, trasparenza, restituzione. Ecco in 10 punti come cambia il Codice del consumo

Maggior trasparenza sui prezzi, bandite le caselle preselezionate, modificati i termine di recesso, abolita la sovrattassa per i pagamenti con carte di credito online: sono soltanto alcune delle novità contenute nella normativa a tutela dei consumatori.

Dal 13 giugno infatti sono entrate in vigore nuove norme che disciplinano i contratti tra consumatori e imprese. L’obiettivo principale è di garantire una maggior tutela dei cittadini soprattutto quando acquistato a distanza, ovvero con contratti telefonici, acquisti via internet o fuori dai negozi. Le nuove norme sui diritti dei consumatori, contenute nel decreto legislativo del 21 febbraio 2014, accolgono le indicazioni della direttiva europea 83 del 2011 sui diritti dei consumatori e modifica il Codice del consumo.

Le nuove norme, attuate in maniera omogenea in tutte l’Unione Europea, sono valide per tutti i contratti stipulati dopo il 13 giugno 2014. Vediamo in 10 punti quali sono le principali novità sui diritti dei consumatori.

1: Trappole dei costi
Le nuove norme, per prima cosa, proteggono i consumatori dalle "trappole dei costi" su internet. Il nuovo Codice del consumo infatti introduce norme che vietano di proporre ai consumatori servizi apparentemente gratuiti, come ricette di cucina, oroscopo, meteo, ma in realtà a pagamento. Con le nuove norme i consumatori dovranno confermare esplicitamente di aver capito che il servizio offerto loro è a pagamento.

2: Trasparenza dei prezzi
Il nuovo codice del consumo prevede che i venditori indichino chiaramente il costo totale del prodotto offerto ai consumatori compresi addebiti supplementari o maggiorazioni. Inoltre gli acquirenti digitali non dovranno sostenere altri costi se non ne sono stati adeguatamente informati prima di sottoscrivere l’ordine.

3: Bandite le caselle preselezionate
Tutti coloro che fanno acquisti online si sono spesso imbattuti nelle caselle preselezionate, ovvero le caselle che offrono servizi supplementari rispetto al prodotto che stiamo acquistando e che il sito presenta già come selezionate. Il consumatore che non è interessato al prodotto supplementare è costretto a deselezionare queste caselle, oppure se non si accorge della loro presenza dovrà pagare un servizio che non ha esplicitamente richiesto. Ma con il nuovo codice del consumo le caselle preselezionate sono bandite dall’intera Unione Europea.

4: Periodo di recesso
Le nuove norme sui diritti dei consumatori modificano il periodo di recesso: si passa dai 7 giorni attualmente in vigore a 14 giorni. I consumatori possono restituire, per qualunque ragione, il prodotto acquistato nei 14 giorni successivi all’acquisto o alla sottoscrizione del contratto. Ma non solo. Ecco ulteriori tutele:

  • Il nuovo codice fa un ulteriore passo nei confronti dei consumatori contro la carenza di informazioni veicolate dai venditori: nel caso in cui il venditore non informi chiaramente il cliente circa il diritto di recesso, la durata del periodo di ripensamento è estesa ad 1 anno.
  • I consumatori godono del diritto di recesso anche in caso di visite effettuate su richiesta, ovvero quando il commerciante ha precedentemente chiamato il consumatore per fissare un appuntamento. Inoltre, non è più valida la distinzione tra visite effettuate su richiesta e visite non richieste: si evita così l’elusione delle norme.
  • Il diritto di recesso è esteso alle aste online, come eBay.
  • Il periodo di recesso decorre dal momento in cui il consumatore riceve il prodotto e non, come prima, dal momento della firma del contratto.

Le norme appena illustrate sono valide per gli acquisti via internet, per telefono, per corrispondenza, per le vendite effettuate al di fuori dei negozi, ad esempio al domicilio del consumatore, per strada, o in qualunque evento organizzato dal commerciante.

5: Recesso standard
La nuova normativa Ue introduce un modulo di recesso standard che i consumatori potranno utilizzare se desiderano recedere da un contratto concluso a distanza o a domicilio. Sarò disponibile per i consumatori un modello unico standard per l’intera Unione.

6: Rimborso
I venditori hanno l’obbligo di effettuare il rimborso entro 14 giorni dal recesso. Nel rimborsare il consumatore, il commerciante deve tenere conto delle spese di consegna, e assumersi il rischio di eventuali danni del prodotto causati dal suo trasporto.

7: Spese di restituzione
Se, diversamente da quanto stabilito, i commercianti intendono far sostenere ai clienti i costi di resa delle merci in caso di recesso, essi devono informarne chiaramente e preventivamente i consumatori, altrimenti tali costi rimarranno a loro carico.

In sede di vendita o firma del contratto, il venditore deve informare il consumatore con una chiara stima degli eventuali costi per la resa della marce, in modo che il consumatore sia libero di scegliere presso quale negozio o aziende effettuare l’acquisto.

8: Stop ai supplementi
Con il nuovo codice del consumo i commercianti non potranno più addebitare ai consumatori costi supplementari per i pagamenti con carta di credito, se non i costi effettivamente sostenuti per offrire tale servizio. Inoltre i negozianti che mettono a disposizione linee telefoniche di assistenza, su cui i clienti possono contattarli relativamente al contratto, non potranno addebitare più dei normali costi telefonici per le telefonate effettuate.

9: Contenuti digitali
Secondo le nuove norme, anche le informazioni sui contenuti digitali devono essere più chiare, comprese quelle relative alla compatibilità con hardware e software e all’applicazione di eventuali sistemi tecnici di protezione che, ad esempio, limitino il diritto del consumatore di fare copie del contenuto. Anche per il contenuti digitali vale il diritto al recesso del consumatore che vale però solo prima che abbia inizio l’effettivo processo di download.

10: Norme comuni per le imprese
Infine, il novo codice del consumo comporta l’introduzione di norme comuni per le imprese al fine di rendere più agevoli gli scambi a livello comunitario. Tra queste:

  • norme fondamentali per i contratti a distanza (per telefono, per corrispondenza o via internet) e per i contratti conclusi al di fuori dei negozi (vendite per strada o a domicilio) nell’Unione europea. Il regolamento unico ha l’obiettivo di creare eque condizioni di concorrenza e ridurre i costi delle operazioni per i commercianti transfrontalieri, specialmente nel caso delle vendite via internet;
  • moduli standard per facilitare l’attività delle imprese, come il modulo da compilare contenente le informazioni obbligatorie sul diritto di recesso;
  • norme specifiche previste per le piccole imprese e le imprese artigiane. Ad esempio non è valido il diritto di recesso nel caso di riparazioni urgenti e di lavori di manutenzione. Gli Stati membri hanno inoltre la facoltà di esentare da alcuni obblighi di informazione i commercianti a cui i consumatori chiedono di effettuare a domicilio lavori di riparazione o di manutenzione di un valore inferiore a 200 euro.

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