Detrazioni IMU e Tasi: nel 2016 tornano quelle standard?

Valentina Pennacchio

13 Marzo 2015 - 09:00

Dopo il flop della gestione dei Comuni delle detrazioni IMU e Tasi, il Governo sta valutando, accanto all’introduzione della Local Tax dal 2016, anche il ritorno delle detrazioni standard a livello nazionale: 200 euro per la prima casa e 50 euro per i figli a carico entro i 26 anni.

Detrazioni IMU e Tasi: nel 2016 tornano quelle standard?

In attesa della riforma del catasto, su cui ieri si è espressa Rossella Orlandi, direttore dell’Agenzia delle Entrate, auspicando una revisione dei valori catastali e della base imponibile nell’ottica di una riduzione delle imposte locali, si torna a parlare di tasse sulla casa e detrazioni.

Ricordiamo che il Governo ha preso tempo fino al 2016 per il debutto della Local Tax, l’imposta che dovrebbe unificare IMU e Tasi, e nel frattempo cominciano ad emergere novità sul capitolo detrazioni. Di che si tratta?

Detrazioni IMU e Tasi: cosa cambia nel 2016?

La novità principale relativa alle detrazioni di IMU e Tasi è che dal 2016 il Governo potrebbe decidere di occuparsi direttamente della questione, senza lasciare ai Comuni la possibilità di stabilire le detrazioni, che torneranno quindi fisse ed univoche a livello nazionale:

  • 200 euro per la prima casa;
  • 50 euro per ogni figlio a carico fino ai 26 anni.

Il motivo di questa scelta è presto detto: il flop nella gestione degli Enti locali delle detrazioni IMU e Tasi, che ha causato ritardi ed iniquità. Secondo quanto riportano i dati del consuntivo 2014 i proprietari di immobili di pregio hanno pagato di più rispetto ai proprietari di abitazioni di valore inferiore. In particolare i primi hanno pagato fino al 40% in meno rispetto al 2013.

Detrazioni standard e tassa unica dunque. A sottolineare l’opportunità e la necessità dell’unificazione delle imposte è anche il segretario della CGIA Giuseppe Bortolussi, che denuncia:

"L’eventuale semplificazione della tassazione comunale renderebbe più facile pagare le tasse: una richiesta che i cittadini e le imprese invocano da tempo. Ma oltre a semplificare bisogna anche ridurne il peso, visto che a partire dal 2011, ultimo anno in cui gli italiani hanno pagato l’Ici, la tassazione su botteghe, piccoli negozi e uffici ha subito un’ impennata spaventosa, a causa dell’introduzione dell’Imu e, successivamente, della Tasi".

D’altra parte i numeri mostrano una realtà. Se lo scorso anno il gettito dell’IMU è stato pari a 19,3 miliardi e quello della Tasi sui servizi indivisibili di 4,6 miliardi, per un totale di 23,9 miliardi, ed il gettito dell’Imu 2012 è stato analogo, 23,8 miliardi, l’esistenza di due tasse non è giustificata neanche da questo aspetto.

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