Detrazione spese d’istruzione e affitti universitari. Ecco la guida!

Marta Panicucci

22/12/2012

Detrazione spese d’istruzione e affitti universitari. Ecco la guida!

I contribuenti che sostengono delle spese relative all’istruzione, sia per il soggetto in questione o per un familiare a carico, hanno il diritto di chiederne detrazione nella dichiarazione dei redditi. Tali spese comprendono varie voci relative all’istruzione e rientrano, nella compilazione del 730 e del modello unico nel quadro RP della dichiarazione. Al rigo RP13 saranno indicate le speso sostenute durante l’anno per l’istruzione e al rigo RP18 quelle relative al canone mensile d’affitto. Nel rigo RP13 potranno essere indicate anche gli importi riportati nelle annotazioni del cud con il codice 13. La detrazione d’imposta spettante è pari al 19% delle spese effettivamente sostenute.

Questo tipo di detrazioni pone il problema di quali voci siano veramente detraibili dalla dichiarazione dei redditi e quale sia l’importo effettivo di tale sgravio fiscale.

Istituti d’istruzione

Comprendono le spese che riguardano l’istruzione a vari livelli e in diversi istituti:

  • rette mensili degli asili nido sia pubblici sia privati ma nel limite di 632 euro annue per figlio.
  • istruzione secondaria
  • istruzione universitaria, di perfezionamento e specializzazione in università italiane e straniere, pubbliche e private
  • università telematiche purchè siano riconosciute con decreto dal Miur
  • corsi istituiti ai sensi del Dpr 212/2005 presso i conservatori di musica e gli istituti musicali pareggiati
  • sono esclusi gli istituti musicali privati, non rientrando nel novero dei conservatori pareggiati.

Spese detraibili

La detrazione per le spese relative all’istruzione è pari al 19% dell’importo composto da tasse universitarie e contributi scolastici, compresa la tassa per la partecipazione al test d’ingresso previsto da alcune facoltà. Non sono comprese le spese per il riconoscimento all’università pubblica della laurea conseguita all’estero.
Mentre per le università pubbliche non vi sono limiti di spesa, per gli istituti privati il tetto entro cui calcolare lo sconto è costituito dalla misura massima delle tasse versate agli istituti statali.

Affitto

Altra spesa molto consistente per gli studenti italiani e per le famiglie è rappresentata dal canone mensile d’affitto degli studenti fuori sede. Anche queste spese sono deducibili in misura del 19% dal reddito imponibile ammesso che la scuola disti almeno 100 Km dalla proprie residenza e nei limiti di 2.633 euro.

Studenti lavoratori

Gli studenti lavoratori, che non possono essere considerati a carico dei genitori perché hanno un reddito complessivo superiore a 2.840,51 euro lordi, usufruiscono della detrazione del 19% nella propria dichiarazione dei redditi. Per gli studenti a carico, è ovvio che la detrazione ricade sulla dichiarazione dei genitori.

Anche i professionisti dotati di partita Iva possono beneficiare della detrazione del 19% relativa all’istruzione. Inoltre, l’articolo 54 del Tuir prevede la possibilità di dedurre dal reddito del professionista il 50% delle spese di partecipazione a convegni, congressi e simili o a corsi di aggiornamento, incluse anche quelle di viaggio e soggiorno relative alla propria attività lavorativa.

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