Decreto Sostegno slitta, a quando l’arrivo di ristori e aiuti?

Laura Pellegrini

10 Marzo 2021 - 10:46

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La bozza del Decreto Sostegno è attesa in Consiglio dei Ministri venerdì, ma molti sono ancora i nodi da sciogliere nella maggioranza. Quando arrivano i ristori e gli aiuti?

Decreto Sostegno slitta, a quando l’arrivo di ristori e aiuti?

Il Governo è al lavoro sul piano economico per ultimare le modifiche alla bozza del Decreto Sostegno, la cui entrata in vigore è slittata ulteriormente. Il ritardo è legato in parte anche all’emergenza sanitaria, che necessita l’introduzione di nuove restrizioni, in accordo con il Cts, per contenere il contagio da Covid-19.

Il provvedimento economico dovrebbe arrivare in Consiglio dei Ministri venerdì, ma il via libera ad aiuti e ristori potrebbe slittare alla prossima settimana: i nodi da sciogliere sono ancora molti e potrebbero rendere necessario un riesame dei requisiti di accesso ad alcune misure e bonus.

Quando arriva il Decreto Sostegno? Dai bonus per i lavoratori ai ristori per le imprese colpite dalle chiusure: ecco tutti i nodi da sciogliere per il via libera al primo provvedimento economico del Governo Draghi.

Decreto Sostegno, quando arrivano aiuti e ristori?

Il via libera definitivo ai nuovi aiuti e ristori contenuti nel Decreto Sostegno potrebbe slittare di un’altra settimana: secondo quanto riporta l’Adnkronos, infatti, pare che siano necessari alcuni giorni in più per integrare le norme arrivate dai vari dicasteri.

Occorrerà attendere ancora per capire come il nuovo Governo Draghi intende spendere i 32 miliardi di deficit extra approvati dal parlamento lo scorso dicembre.

Molte le novità introdotte rispetto ai precedenti ristori, ma altrettanti i nodi ancora da sciogliere: dai requisiti di accesso agli aiuti sino al tetto minimo di fatturato per poter richiedere gli indennizzi.

Il decreto spazia dagli aiuti per le imprese colpite dalla crisi e dalle numerose chiudere ai bonus per i lavoratori, fino alla nuova sospensione per l’invio delle notifiche delle cartelle esattoriali, il rifinanziamento di enti locali e sanità e il nuovo piano di investimento per la campagna vaccinale.

Decreto Ristori: i nodi da sciogliere e le novità in arrivo

La principale novità in arrivo con il primo provvedimento economico del Governo Draghi è l’eliminazione dei codici Ateco per avere accesso agli aiuti in favore della necessaria introduzione del criterio del fatturato. L’idea è quella di elargire gli indennizzi alle attività con un fatturato entro i 5 milioni di euro - come previsto dal precedente Decreto Rilancio - e calcolare il calo di fatturato su base annuale anziché bimestrale.

Qualcuno, però, ha avanzato l’ipotesi di estendere il tetto massimo di fatturato a 10 milioni di euro per riuscire a includere anche quelle Pmi del turismo che sforano i 5 milioni. La certezza è che il ristoro avrà un ritmo decrescente al crescere del fatturato.

Un’altra possibilità che rientra al tavolo della discussione è quella di cancellare i debiti dei contribuenti con il Fisco (si ipotizza lo stralcio delle cartelle entro i 5 mila euro), oltre a prevedere una nuova sospensione delle cartelle esattoriali. Incerta anche la proposta di ridurre o cancellare i versamenti di Irpef, Ires, Irap, Iva o contributi per le imprese costrette a chiudere in zona arancione o rossa (la scadenza è al 16 marzo).

Infine, c’è anche il nodo lavoro, il cui pacchetto dovrebbe ammontare a 10 miliardi di euro: dalla proroga della Cig ai diversi bonus per stagionali e precari, oltre al blocco dei licenziamenti e il rinnovo dei contratti a termine. Un miliardo - questa è la previsione - dovrebbe servire per rifinanziare il Reddito di Emergenza e il Reddito di Cittadinanza.

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