2015: anno da record per fusioni e acquisizioni, ma non in Europa - Bloomberg

Mariangela Celiberti

7 Dicembre 2015 - 14:22

Il 2015 sta facendo registrare numeri record per fusioni e acquisizioni. L’ Europa però è fanalino di coda, a guidare la classifica sono USA e Asia

2015: anno da record per fusioni e acquisizioni, ma non in Europa - Bloomberg

In un 2015 record per acquisizioni e fusioni, le aziende in Europa sono rimaste molto indietro rispetto a quelle statunitensi e asiatiche.

Secondo quanto riportato da Bloomberg, all’Europa spetta la fetta più piccola delle acquisizioni a livello mondiale negli ultimi 17 anni: sono stati spesi 763,3 miliardi di dollari in target europei rispetto ai 3.490 miliardi di dollari totali spesi nel 2015, ovvero il 22% del totale. Nel 2007 la percentuale era del 41%.

Rispetto alle società statunitensi, che sono state oggetto di 2mila miliardi di dollari in accordi, i colleghi europei hanno dovuto fare i conti con una ripresa dell’economia più lenta e normative più severe per alcuni comparti - come quella delle telecomunicazioni, dove la Commissione Europea ha bloccato la fusione di operatori telefonici danesi - che hanno quindi reso il processo di consolidamento più difficile.

"La ripresa della crescita economica negli Stati Uniti ha contribuito a un’accelerazione di acquisizioni e fusioni molto di più che in Europa”

ha dichiarato Ben Thorpe, partner di Goldman Sachs group, l’adviser di fusioni e acquisizioni più quotato degli ultimi sei anni, secondo i dati Bloomberg.

“Le società hanno preferito muoversi in fretta e acquisire negli Stati Uniti in vista di una possibile crescita dei tassi d’interesse.”

Il valore delle acquisizioni in Europa sta inoltre crescendo meno rispetto alla metà degli accordi delle aziende nord americane e asiatiche: la percentuale è salita solo del 18% in Europa rispetto al 41% nel Nord America e del 59% in Asia. E questo nonostante successi commerciali come l’offerta di più di 100 miliardi di dollari di Anheuser-Busch InBev SA per la SABMiller Plc di Londra e l’acquisizione da parte di Royal Dutch Shell Plc del gruppo inglese BG Group Plc, il più grande accordo del petrolio in un decennio.

Acquisizioni e fusioni, numeri record

Acquisizioni e fusioni sono al sesto anno di numeri record, con quasi il 60% delle aziende che stanno programmando di raggiungere accordi nei prossimi dodici mesi spinti dal desiderio di investire negli Stati Uniti, secondo quanto riportato dal barometro di fiducia di Ernest&Young pubblicato a ottobre.

"I mega accordi fanno affidamento su mercati da piccoli debiti e capitali consistenti, per questo ci si aspetta che quello americano abbia buone performance buttando fuori l’Europa

ha dichiarato Andrew Ballheimer, partner Alle&Overy di Londra.

Una parte del problema europeo è che è relativamente debole nel settore che guida la crescita maggiore, quello della tecnologia. il volume di affari è quasi triplicato quest’anno con circa l’80% proveniente dal Nord America, principalmente grazie alla fusione da 67 miliardi di dollari di Dell e EMC Corp. e a diversi altri accordi per società minori.

L’Europa, non avendo un equivalente della Silicon Valley, è specializzata in piccole startup. Nel 2015 l’operazione nel settore tecnologico più rilevante per una società europea è stata l’offerta di Activision Blizzard Inc di acquistare la King Digital Entertainment Plc di Dublino per 5,9 miliardi di dollari.

L’impennata dei settori anticiclici

Nel settore anticiclico o difensivo, che quest’anno per volumi include sia aziende di food e beverage che farmaceutiche, le transazioni nordamericane di Pfizer Inc., Kraft Foods Group Inc e CignaCorp hanno dominato e rappresentato più dei due terzi dei soldi spesi.

Anche gli "accordi creativi" hanno inoltre giocato il proprio ruolo. L’operazione da 160 miliardi di dollari di Pzifer con Allergan Plc, la più grande dell’anno, è stato strutturata in modo tale che la scoietà irlandese minore Allergan stesse tecnicamente acquistando l’americana Pfizer, rendendo così più facile per il gigante farmaceutico spostare la propria sede principale in una più conveniente, tassativamente parlando, Irlanda.

In Europa numeri più forti rispetto agli Stati Uniti

Ciò che manca all’Europa in termini di dimensioni viene recuperato dai numeri.
Il numero delle transazioni annunciate finora nel 2015 per le società europee è aumentato del 12% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, e sono quasi a quota 6000. Gli Stati Uniti, che hanno avuto il maggior numero di acquisizioni di compagnie ed è a quota 8.740, è salito meno del 5%.

“Mentre il valore degli accordi in Europa è stagnante rispetto a quello degli Stati Uniti, i volumi riescono a dipingere un quadro del tutto diverso

ha sottolineato Ballheimer.

“Il mercato europeo sicuramente si sente forte e advisor come noi sono più impegnati che mai. Non c’è niente che suggerisca un cambiamento per il 2016.”

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