DEF, Confindustria insiste sull’allarme imprese: come sostenerle?

Violetta Silvestri

19 Aprile 2021 - 15:15

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In audizione sul DEF, Confindustria ribadisce che il rischio fallimento delle imprese è ancora alto. Il Governo dovrà intervenire per evitare una catena di fallimenti.

DEF, Confindustria insiste sull’allarme imprese: come sostenerle?

Confindustria mantiene alta l’allerta sulle imprese all’audizione sul DEF nelle commissioni Bilancio Camera e Senato.

Il rischio insolvenza non è affatto scongiurato, per questo sarà cruciale per il sistema imprese in Italia il mantenimento di misure di sostegno fino a quando la crisi non sarà del tutto passata.

Tuttavia, occorre dare una svolta anche al metodo di supporto per le aziende: cosa ha richiesto Confindustria per salvare le imprese?

Imprese in bilico: Confindustria detta la linea

Come stabilito nel DEF, le misure di sostegno per le imprese italiane dovrà restare in piedi a lungo, fino a quando non si uscirà pienamente dalla crisi.

Questo il primo suggerimento di Confindustria, ancora molto preoccupata della situazione liquidità per molte aziende. La sopravvivenza delle imprese è in bilico, con alte probabilità di cadere nell’insolvibilità se non si interviene in modo adeguato.

Per i centro studi di Viale dell’Astronomia, infatti, anche “imprese che prima dell’epidemia avevano bilanci e prospettive solide” sono minacciate dalla carenza di liquidità. Innegabile il crollo del cash flow del 2020, da compensare assolutamente con sostegni ancora per molto tempo.

L’auspicio è quindi che il sistema di aiuti pensato con il nuovo scostamento di bilancio cambi strategia: non solo il fatturato, ma anche i costi fissi non indennizzati delle imprese dovranno essere conteggiati per i sostegni.

Secondo Confindustria, infatti, le aziende più strutturate non sono state beneficiate finora dalle misure. Inoltre, bisognerà prendere in considerazione anche il peso del debito sempre più oneroso, visto che nell’anno pandemico le imprese hanno aumentato la richiesta di prestiti.

Sulla stessa scia anche Confartigianato, che nell’audizione sul DEF ha sottolineato:

“Le leve finanziarie nazionali ed europee devono essere usate per il sostegno e il rilancio delle piccole e medie imprese, che rappresentano il 99,4% del sistema produttivo”

Nuovi fondi perduti per far fronte alle spese fisse dovranno essere garantiti agli imprenditori.

Necessari, inoltre, interventi efficaci su riforma fiscale, pubblica amministrazione, giustizia civile, welfare.

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