D’Alema vuol far fuori Renzi: sarà Emiliano il suo uomo?

Alessandro Cipolla

30 Gennaio 2017 - 10:28

Caos nel PD: D’Alema con il suo Consenso paventa una scissione se non ci sarà subito il congresso del partito. Renzi però fa muro ma anche lo incalza anche Emiliano, probabile suo sfidante.

D’Alema vuol far fuori Renzi: sarà Emiliano il suo uomo?

Massimo D’Alema ancora contro Matteo Renzi. Dopo le polemiche e gli sgarbi del Referendum costituzionale tra i due, ora sembrerebbe essere arrivato il momento della resa dei conti.

D’Alema annuncia che il suo movimento Consenso va avanti, con la campagna per il No al Referendum che era solo l’inizio e che ci sarà un’espansione in tutta Italia. L’obiettivo è quello di un congresso del PD anticipato per cercare di detronizzare Renzi altrimenti, ognuno potrebbe prendere la sua strada.

Matteo Renzi dal canto suo non cade nel tranello della provocazione, ribadendo che al momento la priorità è andare al voto al più presto con una buona legge elettorale. Per lui però rispondono i fedelissimi Guerini e Orfini, ricordando che il congresso è previsto per dicembre 2017.

Nel mezzo c’è poi Michele Emiliano. Il Governatore della Puglia chiede a gran voce anche lui un congresso anticipato, con D’Alema che potrebbe pensare a lui come l’uomo da opporre a Renzi per la carica di segretario del PD.

Un fine settimana infuocato quindi quello del PD, con sia D’Alema che Renzi che hanno provato a mostrare i muscoli facendo capire che tra di loro lo strappo difficilmente potrà essere sanato. Cosa succederà allora adesso?

Massimo D’Alema e i comitati di Consenso in tutta Italia

A dare il via alla danza delle polemiche è stato Massimo D’Alema. Dal palco del centro congressi Frentani a Roma, l’ex leader del PD ha annunciato che il suo movimento Consenso va avanti, ma al momento non sarà un partito.

Vogliamo dare vita a un movimento di cui potranno fare parte anche tantissimi cittadini che hanno votato sì, vogliamo creare confronto, dibattito, raccogliere adesioni, non avremo un tesseramento altrimenti ci direbbero subito che vogliamo fare un partito. Oltre alle adesioni vogliamo che i comitati raccogliessero fondi, non per arricchire Roma, ma per lavorare e per essere pronti alle evenienze che potranno esserci.

Massimo D’Alema ha un piano. Dopo la vittoria del No nel Referendum del 4 dicembre ora vuole riprendersi il PD. Per riuscirci però occorre muoversi in fretta, perché se si andasse subito alle elezioni sarebbe tutto inutile.

Se si votasse con i 100 capilista bloccati avverrebbe una epurazione degli esponenti della minoranza del partito dai seggi sicuri, visto che la lista la deve comporre il segretario. D’Alema quindi vuole buttare giù dal trono Renzi prima delle elezioni, individuando probabilmente in Michele Emiliano il cavallo giusto su cui puntare. Per farlo però ha bisogno del congresso.

La partita di D’Alema

La partita che si sta giocando in seno al PD è molto delicata e importante. La minoranza ha paura di essere tagliata definitivamente fuori in caso di elezioni e chiede quindi un congresso anticipato per provare a realizzare un ribaltone.

Al momento il prossimo congresso del PD è in agenda per dicembre 2017, una data che potrebbe essere tardiva in caso di elezioni a giugno. D’Alema quindi sta cercando di mettere pressione a Renzi, paventando una possibile scissione.

Adesso Consenso è solo un movimento, ma per come ha intenzione di strutturarsi sembrerebbe avere tutte le sembianze di una prova generale per la nascita di un nuovo partito.

D’Alema per ora è fedele al PD, ma è pronto anche ad una scissione se Renzi dovesse rifiutare il congresso anticipato. In quel caso, Consenso punterebbe a riunire sotto la propria ala tutte le forze del variegato e frammentato mondo della sinistra italiana.

Anche Emiliano per il congresso, il muro dei renziani

Al momento Matteo Renzi non vuole intervenire direttamente nella polemica. Sul palco di Rimini, in occasione dell’assemblea nazionale degli amministratori locali del partito, il segretario del PD ha sostanzialmente dribblato l’argomento.

L’avversario è chi gioca le carte della superficialità e della paura e non chi cerca di fare polemica all’interno della nostra area. I giornalisti penseranno che io, da qui, risponderò a chi ha parlato nel corso di un’altra assemblea. Peccato, non sarà così. Riprovateci.

Renzi è convinto che, votando subito, possa riuscire ad ottenere il 40%. Il suo ragionamento è semplice: l’ho già preso alle Europee, così come il 4 dicembre correndo da solo contro tutti. Chi invece non è convinto di questo è Michele Emiliano, pronto a sfidarlo per la poltrona di segretario PD.

Emiliano anche ha anche lui le idee molto chiare. Vuole un congresso subito, altrimenti si potrebbe arrivare anche alle carte bollate. Alle parole del Governatore della Puglia hanno risposto duramente i fedelissimi di Renzi.

Sia Guerini che Orfini si sono affrettati a ricordare ad Emiliano come lo Statuto parli chiaro, con il congresso che quindi si terrà come stabilito a dicembre 2017. Un braccio di ferro quindi, che potrebbe portare ad una clamorosa scissione dell’ultimo grande partito di massa rimasto in Italia.

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