Gli Stati Uniti accusano la Cina di cyber spionaggio. Secondo un rapporto del Pentagono, Pechino vuole rubare informazioni riservate: diplomazia, economia e difesa statunitense sarebbero nel mirino degli hacker
I computer del governo USA sono nel mirino degli hacker e gli attacchi farebbero parte di una campagna di spionaggio informatico. E’quanto si legge in un recente rapporto degli Stati Uniti, in cui la Cina è accusata di cyber-spionaggio. Dietro gli attacchi informatici vi sarebbero lo stesso governo cinese e l’unità militare 61398.
La Cina sta usando lo spionaggio per acquisire tecnologie utili ad alimentare il suo programma di modernizzazione militare, raccogliendo informazioni sui settori diplomatici, economici e di difesa degli Stati Uniti. E’ quanto ha reso noto il Pentagono in una relazione annuale che per la prima volta ha esplicitamente accusato Pechino di voler penetrare le reti della difesa USA.
Le crescenti intrusioni provenienti dal web e la portata di tali minacce - alcune delle quali sembrano essere attribuibili direttamente al governo cinese e ai militari - includono lo spionaggio economico, il furto di segreti commerciali, la violazioni di controllo delle esportazioni e il trasferimento di tecnologia.
La Cina ha definito il rapporto "privo di fondamento", sostenendo che sarebbe un’ulteriore espressione della “diffidenza degli Stati Uniti" nei confronti del Paese. Un rapporto dell’agenzia statale Xinhua, che cita Sr Col Wang Xinjun, ricercatore dell’Esercito di Liberazione Popolare (PLA), definisce il rapporto americano "irresponsabile e dannoso per la fiducia reciproca tra i due paesi". Sia la Cina che gli Stati Uniti sono state vittime di cyber attacchi e crimini informatici e devono lavorare insieme per affrontare i problemi", ha reso noto l’agenzia riprendendo le parole di Sr Col Wang Xinjun.
La dichiarazione segna di fatto un inasprimento della posizione degli Stati Uniti rispetto ai pericoli che corrono via web. I recenti e continui attacchi ai computer di aziende, autorità federali, e persino alla Federal Reserve, alimentano il sospetto che dietro alcun di questi, possa esservi proprio la regia della Cina. Lo stesso presidente Barack Obama ha sollevato la questione della cyber-sicurezza in una telefonata al presidente cinese Xi Jinping nel mese di marzo.
A lungo vi sono stati timori circa la capacità della Cina di rubare segreti tecnici e industriali, ma quest’ultimo rapporto del Pentagono avverte che le attività del Paese si starebbe spingendo decisamente oltre: il rischio è che la Cina possa impossessarsi di informazioni e dati particolarmente sensibili che potrebbero essere sfruttate nel corso di una crisi e portati non solo da hacker ma anche da organizzazioni terroristiche.
Il livello d’allarme è ormai elevato e anche gli Stati Uniti si stanno attrezzando, preparandosi all’eventuale contrattacco. Il Cyber Command - che si occupa della protezione e della sicurezza dei sistemi informatici delle reti del Ministero della Difesa - è in rapida espansione. In effetti, quello del cyber spionaggio, è un campo in cui i confini tra offesa e difesa tendono a confondersi...
Il rapporto del Pentagono critica anche una "mancanza di trasparenza" nel programma di modernizzazione militare della Cina e nei dati relativi alla spesa per la difesa. Nel mese di febbraio, la Mandiant, società americana di Cyber Security, ha detto di aver collegato centinaia di violazioni dei dati a partire dal 2004 ad un team di hacking cinese, facendo risalire gli attacchi ad una unità militare con sede a Shanghai: l’unità 61398. La Cina ha ovviamente smentito e definito il rapporto Mandiant imperfetto.
La Cina ha annunciato a marzo che il budget annuale per la difesa è stato di $114 miliardi, con un incremento del 10,4%.Tuttavia, il Pentagono stima che la spesa totale militare della Cina nel 2012 sia stata ben superiore, tra i $135 miliardi e i $ 215 miliardi. La Cina starebbe inoltre investendo in missili balistici, armi contro-spaziali e sistemi di cyberspazio militari.
Un piccolo assaggio di quello che potrà essere il futuro della (cyber) guerra?
Fonte: www.bbc.co.uk
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