Negli ultimi anni, l’oro è stato visto dai partecipanti al mercato come un investimento buono e sicuro. Si è ricercato nei momenti di difficoltà. Ad esempio, la domanda per l’oro è salita alle stelle quando il sistema finanziario dell’Occidente si è schiantato nel 2007.
Ma ora le cose sembrano essere cambiate.
Proprio quando sembrava pronto a fare una corsa verso $ 1,600.00, l’oro ha iniziato a cadere. Nell’arco di cinque giorni, l’attività ha perso circa il 15% del suo valore in quanto ora viaggia a circa $ 1,350.00 per oncia. Cosa sta succedendo?
Motivo 1: vendita forzata delle riserve auree
Dal deludente rapporto sull’occupazione negli USA rilasciato a Marzo, sembra che le cattive notizie si siano rincorse l’una dopo l’altra. Ieri c’è stato il rapporto sul PIL cinese che ha mostrato che l’economia è cresciuta ad un ritmo molto più lento nel primo trimestre 2013. C’è stata poi anche la notizia dell’immediata necessità per Cipro di 6 miliardi di euro.
Di conseguenza, tutte queste vibrazioni negative hanno scatenato speculazioni in base a cui i governi potrebbero presto aver bisogno di liquidare le loro riserve auree. Mentre gli Stati Uniti e la Cina fanno i conti con un rallentamento della crescita, e l’eurozona lotta per fornire liquidità ai suoi membri più in difficoltà, i rispettivi governi potrebbero aver bisogno di vendere le loro riserve d’oro, al fine di raccogliere fondi per pagare i propri debiti.
Questa prospettiva ha scosso molti partecipanti al mercato in quanto i più grandi detentori d’oro, gli Stati Uniti, il Giappone e l’Italia, sono tutti altamente indebitati.
Motivo 2: il QE non sta portando all’iperinflazione
Uno dei motivi principali per cui l’oro è stato comprato pesantemente negli ultimi due anni è dovuto alla paura dell’iperinflazione. Per gli investitori, l’oro aveva un elevato valore intrinseco, il che significava che anche se il potere d’acquisto di ogni unità di moneta si fosse deprezzato, non avrebbe comunque perso il suo valore.
Ma contrariamente agli iniziali timori dei partecipanti al mercato, il quantitative easing non ha comportato un aumento dell’inflazione che si è attestata su valori piuttosto bassi.
Negli Stati Uniti, l’indice dei prezzi al consumo ha avuto una media dello 0,14% per gli ultimi dodici mesi. In Giappone, la decisione della banca centrale di impegnarsi in una politica monetaria estremamente aggressiva per portare l’inflazione al 2% è stata accolta con grande scetticismo. La reputazione dell’oro come barriera contro l’inflazione sembra essere diminuita notevolmente.
La percezione usuale dell’oro visto come un safe heaven non è più tale. Gli economisti, gli investitori e gli analisti stanno osservando l’economia globale e sono scioccati nel vedere che l’inflazione non si trova da nessuna parte. Questo ha portato il mercato a rivalutare il valore dell’oro, e a chiedersi perché il brillante metallo giallo sia stato in realtà mai acquistato.
| Traduzione italiana a cura di Erika Di Dio. Fonte: Babypips |
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