Walt Disney, risalgono le azioni

Angela Di Pietro

14/08/2021

14/08/2021 - 10:19

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Parchi a tema affollati, l’azienda registra un utile netto di 995 milioni di dollari. Bene anche il servizio di streaming Disney+. Incognita variante Delta.

Walt Disney, risalgono le azioni

Parchi a tema affollati, la Disney tira un sospiro di sollievo.
Le azioni della multinazionale americana fondata nel 1923 da Walt Disney sono risalite giovedì sera dopo che la Mouse House ha dichiarato come Disneyland e Disney World siano tornati gremiti di visitatori nel terzo trimestre, a partire da luglio scorso. La campagna di vaccinazione ha infatti determinato una rapida ripresa economica. Salvifica per aziende come quella della quale si scrive.

La crisi è superata (forse)

Nell’azienda fondata da Walt Disney tirava aria di crisi perché parchi a tema, resort ed attività legate alle crociere erano stati pesantemente colpiti dalla pandemia da Covid.

I vaccini e i dati sui contagi hanno consentito all’azienda di tornare alla redditività. I consumatori hanno anche continuato a iscriversi al servizio di streaming Disney+ dell’azienda nell’ultimo trimestre. Il servizio medesimo ha raggiunto 116 milioni di abbonati, rispetto ai 103,6 milioni del trimestre precedente.

Ha superato le previsioni degli analisti battendo le aspettative di guadagno del terzo trimestre su tutta la linea, facendo salire le azioni del 6% nel trading after-hour.

Disney ha registrato insomma, come rende noto il New York Post, un utile netto di 995 milioni di dollari, o 80 centesimi per azione diluita, escluse alcune voci, su un fatturato di 17,02 miliardi di dollari: un guadagno del 45%.

Gli analisti si aspettavano un utile per azione di 56 centesimi su un fatturato di 16,8 miliardi di dollari.

L’incubo della variante Delta

Ciò detto, va anche spiegato che la variante Delta del Covid spaventa non solo gli azionisti Disney, ma tutti gli operatori economici, tanto è vero che numerose compagnie aree hanno registrato un calo delle prenotazioni e molte cancellazioni.

Insomma, il timore che la ripresa subisca un freno è ragionevole, dal momento che anche negli Stati Uniti l’allarme si è riacceso in questa estate bizzarra. Il CEO della Disney Bob Chapek si è detto consapevole della possibilità di un ulteriore rialzo dei contagi da Covid, aggiungendo che è però “rialzista” sulle sorti della multinazionale.

Chapek ha anche pubblicizzato la nuova strategia di rilascio di film ispirata al Covid, che ha alcune pellicole Disney pubblicate sul suo servizio di streaming nello stesso momento in cui vengono rilasciati nelle sale.

Naturalmente, quella strategia di rilascio nello stesso giorno ha anche portato la star di “Black Widow” Scarlett Johansson a citare in giudizio la Mouse House, sostenendo la violazione del contratto per quanto è stata pagata.

Disney, l’altra crisi

La seconda guerra mondiale modificò il business in ascesa di quella che era partita come un’azienda di animazione, privando la Disney delle risorse per le sue attività all’estero che dal 1930 costituivano gran parte dei ricavi.

I Walt Disney Studios furono requisiti dall’Esercito nel 1940 e trasformati in una base militare. Una parte dei disegnatori fu costretta a realizzare cartoni di propaganda per l’educazione militare. Per l’impresa di Burbank fu un duro colpo.

Solo dopo la fine della guerra, la società pubblicò i risultati finanziari che finalmente (era il 1947) mostravano segni di ripresa.

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