Criptovalute: il crollo arriva ogni anno a gennaio. Analisi (e opportunità) del pattern

Tommaso Forza

22 Gennaio 2018 - 14:02

Il crollo delle criptovalute avviene nel mese di gennaio ormai da quattro anni. Analisi ed opportunità.

Criptovalute: il crollo arriva ogni anno a gennaio. Analisi (e opportunità) del pattern

Vi sarete tutti accorti che il market cap totale delle criptovalute ha subito un grosso crollo. Come sappiamo, il panico si diffonde facilmente e quello che poteva essere un semplice sell off da qualche milione diventa una correzione da 200 miliardi di dollari in 48 ore.

L’effetto psicologico di questo genere di crolli è devastante per molti trader e investitori alle prime armi, che sono entrati in questo mercato da poco e non hanno ancora toccato con mano i lati negativi di questa volatilità.

Ma sono davvero negativi questi crolli, partendo dal presupposto che un mercato che cresce in maniera così esponenziale avrà di conseguenza correzioni decisamente più brusche, il che a nostro parere denota un mercato relativamente sano o comunque non del tutto irrazionale come tanti provano a definirlo?

Da 4 anni le criptovalute crollano a gennaio

Passiamo ai dati. Chi è da poco in questo mercato o chi semplicemente non è stato attento non avrà notato che il pattern degli ultimi due giorni della scorsa settimana si ripete da circa 4 anni, nello stesso identico periodo.

Bastava analizzare il grafico del Total Market Cap presente su coinmarketcap.com restringendo la ricerca al periodo di Gennaio-Marzo di ogni anno fino ad arrivare al 2014 (ricordiamo che nel 2013 le quotazioni iniziano da Aprile) per accorgersi che non stiamo andando incontro a niente di nuovo, ma che anzi siamo di fronte ad un pattern ripetuto nel tempo e facilmente identificabile che se sfruttato adeguatamente può portare a profitti non indifferenti.

Guardiamo i grafici.

Crollo del 2018 (15/16 Gennaio)

Crollo del 2017 12/13 Gennaio

Crollo del 2016

Rappresenta una svalutazione di circa il 20%.

Crollo del 2015 (13/14 Gennaio)

Rappresenta una svalutazione di circa il 43.6%.

Crollo del 2014 (8 Gennaio)

Rappresenta una svalutazione di circa il 21%.

I motivi

Come vi è stato mostrato, da quando esiste questo mercato in questo preciso periodo si va incontro ad un crollo considerevole.
Molti sostengono sia dovuto al fatto che siamo nel periodo di festa in molte zone dell’Asia che usano il calendario cinese, il quale prevede il capodanno a Febbraio, l’uscita di capitali asiatici dal mercato quindi genererebbe uno stato di panico tale da generare un sell off generale amplificato.

È anche facile notare che, per eccezione del 2014, il mercato si è sempre ripreso ed ha toccato nuovi massimi entro il Marzo successivo.

Le opportunità

Come sappiamo ogni pattern ripetuto nel tempo è più probabile che si ripresenti rispetto al contrario. Qualsiasi siano quindi i motivi di questo crollo, è possibile, con gli strumenti adatti e con la sempre presente prudenza, approfittarne per il medio-lungo periodo e cogliere l’occasione per accumulare token di progetti in cui si crede e si investe per il lungo termine.

È infatti facilmente individuabile l’inversione di tendenza che si è riscontrata nelle ultime sessioni.
Dopo i minimi toccati il 17/01 pomeriggio, che segnavano una valutazione complessiva del mercato di circa 428 miliardi di dollari, si torna ad una capitalizzazione di 562 miliardi di dollari in queste ore, dopo aver toccato quota 631 miliardi nella sessione di sabato.

Al momento è facile notare ’inversione di tendenza che stiamo osservando, generata dall’entrata di nuovi capitali di chi ha visto un’eccessiva svalutazione di mercato e soprattutto di progetti e realtà molto solide che di conseguenza generavano un ottimo punto di entrata nel mercato.

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