Costa Concordia: morti, risarcimenti, cause del naufragio. Cos’è successo

Giorgia Bonamoneta

13/01/2022

13/01/2022 - 18:43

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A 10 anni dal fatidico saluto della Costa Concordia si possono fare i conti (letteralmente) su quanto è costato il naufragio in vite umane ed euro. Ecco cos’è successo e cosa ne è oggi della nave.

Costa Concordia: morti, risarcimenti, cause del naufragio. Cos’è successo

A distanza di 10 anni le immagini della Costa Concordia sono ancora stampate nella mente di tutti gli italiani. Adagiata su un fianco, davanti all’Isola del Giglio per anni, la nave da crociera ha continuato a ricordare a lungo gli eventi della notte tra il 13 e il 14 gennaio 2012.

Le dirette, i servizi, le fotografie e le interviste si sono susseguite a lungo, a partire da quella notte. Si sono raccontate storie sulle vittime, sulle possibili cause e sulle motivazioni dei continui silenzi e ritardi nell’avvio delle operazioni di soccorso. Ma cos’è successo il 13-14 gennaio del 2012? Ripercorriamolo insieme, partendo dal fatidico “saluto”, per arrivare alle operazioni di rimozione della Costa Concordia e il suo smantellamento.

Costa Concordia: cos’è successo nella notte tra il 13 e il 14 gennaio 2012

La Costa Concordia è rimasta a lungo davanti le coste dell’Isola del Giglio, diventando nel tempo un macabro monumento capace di attirare turisti da tutto il mondo, soprattutto chi quella notte aveva perso un amico, un famigliare, un collega.

La Costa Concordia era salpata da poco dal porto di Civitavecchia, in direzione Savona, ovvero la prima tappa del percorso “Profumi d’agrumi”, quando alle 21:45, a seguito di una manovra pericolosa, ha sbattuto contro un gruppo di scogli. La nave, squarciata per 70 metri, si è velocemente inclinata e in poche ore ha iniziato a inabissarsi.

Il naufragio della Costa Concordia: silenzi e ritardi fatali

La verità è che si sarebbero potuti salvare tutti. La Costa Concordia era la più grande nave in navigazione, con un scafo lungo 298 metri e largo 36. Era progettata per rimanere a galla anche con due scompartimenti completamente allagati, ma quella notte furono i silenzi e i ritardi a uccidere.

Pochi secondi dopo l’impatto sulla nave non c’era più neanche una luce accesa. La falla di 70 metri aveva messo fuori uso i motori elettrici e poco dopo anche i generatori a gasolio. Al momento dell’impatto non fu dato l’allarme e l’unica informazione che arrivò ai passeggeri fu che c’era stato un blackout e che potevano tornare nelle loro cabine.

Questo avveniva mentre i compartimenti 4, 5, 6 e 7 venivano sommersi. La situazione stava velocemente scappando di mano, ma il comandante della Costa Concordia, Francesco Schettino, si limitò a chiedere un rimorchio e a comunicare un blackout alla Capitaneria di Porto verso le 22:13. Dieci minuti dopo la Costa Concordia ha iniziato a inclinarsi sulla dritta e le operazioni di salvataggio, tramite le scialuppe, furono messe in pratica dagli stessi passeggeri.

Un numero troppo alto di vite per il silenzio di uno

Le decisioni prese quella notte da Francesco Schettino, dal “saluto” all’Isola del Giglio ai ritardi nella comunicazione con il personale, dalle omissioni alla Capitaneria di Porto fino all’abbandono della nave prima del termine delle operazioni di soccorso, tutto questo ha comportato il decesso di 32 persone.

Alle 32 vittime, tra personale di bordo e turisti - tra cui una bambina di 5 anni - si aggiunge Israel Franco Moreno, un sub di 40 anni che nel 2014, durante i lavori per il galleggiamento della nave, è morto a seguito di un incidente.

La conclusione della vicenda, per le famiglie delle vittime e per i passeggeri, oltre alla condanna a 16 anni di carcere a Schettino, è arrivata con il pagamento totale dei risarcimenti per valore di circa 84 milioni di euro.

Cosa resta oggi della Costa Concordia naufragata

Sarebbe interessante scoprire da dove provengono i materiali degli oggetti che abbiamo in casa, tra questi infatti potrebbero esserci dei pezzi della Costa Concordia.

Della nave, nella sua forma originale, non rimane nulla. I lavori per lo smantellamento sono durati un milione di ore, con 200 addetti di 78 aziende a lavoro ogni giorni sulla carcassa della nave da crociera.

Della nave da 114 mila tonnellate, sono stati recuperati il 90% dei materiali, pari a circa 50 mila tonnellate. Il resto è stato smaltito come rifiuto.

Quanto costa un naufragio: i costi della rimozione

Se dobbiamo parlare di quanto è costato il naufragio, dobbiamo fare riferimento a tutta una serie di spese. I prezzi, al pari delle dimensioni della Costa Concordia, sono enormi. In totale è stato stimato che il naufragio è venuto a costare circa un miliardo e mezzo di euro. Tra le spese in elenco si trovano i danni commerciali, cioè dei beni all’interno dei negozi e lo stesso valore della nave (450 milioni di euro) quasi totalmente rimborsata per una cifra pari a 380 milioni di euro.

Per arrivare alla cifra di un miliardo e mezzo si deve aggiungere anche il risarcimento per l’Isola del Giglio e tutta l’operazione di recupero della nave, conclusa il 7 luglio 2017. La rimozione è costata 447 milioni di euro, mentre per la demolizione si sono spesi 100 milioni.

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