Cosa pensano davvero i «negazionisti» del COVID-19?

Monica Soldano

7 Settembre 2020 - 13:06

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Non negazionisti e fascisti ma «risveglisti», hanno tuonato i partecipanti alla manifestazione di Roma. Ma cosa pensano davvero e quali sono le loro richieste?

Cosa pensano davvero i «negazionisti» del COVID-19?

È accaduto a Roma, sabato scorso, il 5 settembre: il raduno del Popolo delle mamme, ma anche di medici e studiosi a vario titolo, come la fisica Antonietta Gatti, di insegnanti e giuristi che si riconoscono nei valori di l’Eretico, la rete animata dall’ex magistrato Angelo Giorgianni, che professa il no alla dittatura sanitaria. È il popolo dei negazionisti del COVID-19. Il prossimo appuntamento in piazza è stato già lanciato per il 10 ottobre.

Cosa pensa (e cosa vuole) il popolo dei negazionisti del COVID-19

Nel nome di “una emergenza sanitaria che ormai viene artificialmente cronicizzata, ma che non c’è più” – afferma Tiziana Coppola, portavoce del Popolo delle mamme, “noi chiediamo l’abrogazione delle leggi Azzolina e Lorenzin, quella che obbliga i nostri figli a vivere la scuola come un incubo e quella che non lascia libere le madri di decidere con il proprio medico quale sia il vaccino utile da fare al proprio figlio. Noi vogliamo la verità sui dati e una informazione libera, perché non crediamo più alle cose che ci dicono, sempre contraddittorie”.

Queste le tesi e le richieste lanciate dal palco, dove però c’è anche altro: l’esigenza di tornare a dire la propria, cercando un confronto sui fatti, sulla medicina, come sull’economia e sulla legalità degli atti politici, il bisogno di sentirsi più liberi di decidere e di tornare ad avere più fiducia nei propri rappresentanti.

Erano qualche migliaio i partecipanti nella piazza a pochi metri dalla simbolica e popolare Bocca della verità, in cui in molti sono andati a infilare la mano, la questura ne ha contati 1.500, ma di certo qualcuno in più c’era.

Ordinati, rispettosi ma molto appassionati hanno detto a più voci il loro no alla dittatura sanitaria in corso, hanno spronato gli Italiani ad aprire gli occhi e i medici e gli insegnanti a togliere la testa dalla sabbia. Sono stati appellati come negazionisti, no mask e no vax. “Gente folle” li ha definiti il presidente Nicola Zingaretti, esterrefatti di fronte alle loro rivendicazioni anche la sindaca di Roma, Virginia Raggi, in corsa nella Capitale per il secondo mandato, e il ministro della salute Roberto Speranza. Vogliono negare forse i nostri morti e la pandemia del Covid, hanno denunciato tutti, sbalorditi.

Noi non siamo negazionisti, né fascisti, ma risveglisti”, ha tuonato dal palco uno degli animatori, Angelo Giorgianni, che con la sua associazione l’Eretico pare abbia già brandito la spada della giustizia e della legalità più volte in questi mesi.

A colpi di Costituzione ha cercato di dimostrare l’illegittimità delle norme previste da uno strumento sbagliato, come i tanti, anzi troppi a suo dire, decreti del premier Giuseppe Conte, che, come sottolinea, sta espropriando di fatto il Parlamento e sovvertendo tutte le regole dei poteri, ben equilibrati dalla nostra Carta Costituzionale.

La piazza aveva ricevuto qualche giorno prima l’endorsment del deputato forzista Vittorio Sgarbi, che ripeteva “i figli sono delle mamme”, mentre a Roma lui non è venuto, ma il refrain sotto al sole era lo stesso: “Giù le mani dai bambini”.

Sul palco anche l’ex pentastellata Sara Cunial che spara dritta sui giornalisti: “Loro ci negano, ma dobbiamo fargli vedere che ci siamo”.
Un attivista del movimento berlinese che grida in italiano, ma con un forte accento tedesco: “Sono venuto da Berlino per dire a voi italiani non fate mettere le mani sui vostri figli”.

Sdoganati sul palco anche i valori ed il coraggio di mettere su famiglia da Castellino, noto esponente di Forza Nuova. Arrivano perfino i saluti dell’America di Trump e si sdogana la notizia: la globalizzazione è finita.

Applauditissimo l’intervento dell’economista Nino Galloni che da anni studia e scrive sulla sudditanza artificiosamente creata della moneta a debito, che va sostituita con un sistema monetario nuovo per rendere liberi gli Stati e liberare l’economia reale.

Una piazza curiosa e surreale, ma coerente

Qualcuno tra la gente invoca di smascherare il disegno del Nuovo Ordine Mondiale, portando la foto di Bill Gates che vorrebbe microcipparci tutti, c’è chi invece con ghirlande di fiori in testa balla con i bambini e invoca la pace e il rispetto per la terra, in attesa che il campo magnetico terrestre si modifichi, dimostrando così che l’universo è tutto collegato e che le vite umane sono inscindibili dal creato.

Una piazza che appare a tratti curiosa e surreale, variegata, ma non strampalata, ha un suo filo conduttore, una sua coerenza politica: quella di invocare l’unità tra persone, umanità e diversità, contro chi la vuole espropriare per interessi del tutto privati. Il dito è puntato anche sull’OMS e sui tanti ritardi ingiustificabili, ma anche contro la globalizzazione ormai in via di estinzione.

La regia forte e ben equilibrata nei tempi e nei toni degli interventi. I colori sono decisi ma rispettosi, forti, riconoscibili in un monito per dire anche altro, per riaprire il dibattito su tutto quello che sta succedendo, che rompe il silenzio e le litanie omologanti di questi mesi.

E se la diversità culturale è una ricchezza come la biodiversità della terra, allora non bisognerebbe temerla e averne paura.

Noi non siamo fascisti”, ripetono, ma lo sono quelli che vogliono violare i corpi delle persone che impediscono alla gente di comunicare e ai medici di lavorare con scienza e coscienza. Perché non c’è libertà se non si può indagare la verità ed è qui che la partita si apre e la palla cade decisamente nel campo dell’informazione e della necessità di restituire al dibattito pubblico quel pluralismo, quei dati e quei fatti che, ad oggi, pare siano davvero mancati.

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