Cosa fa e come si diventa assistente sociale?

Isabella Policarpio

28 Gennaio 2019 - 16:44

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L’assistente sociale è un professionista specializzato nell’aiuto delle fasce più deboli della popolazione. Deve conseguire la laurea in Servizio sociale e superare l’esame di Stato per l’iscrizione all’Albo.

Cosa fa e come si diventa assistente sociale?

L’assistente sociale è una delle figure chiave per il recupero e l’integrazione delle persone che vivono in condizioni di disagio economico, sociale e morale. Per acquisire le conoscenze necessarie a svolgere questo importante ruolo occorre conseguire il diploma di laurea in Servizio sociale, superare l’esame di Stato ed iscriversi nell’apposito Albo.

Naturalmente, oltre alle conoscenze tecniche, l’assistente sociale deve avere la vocazione ad aiutare gli altri e la forza di volontà di affrontare situazioni non facili, per le quali occorrono empatia e forza d’animo.

Quella dell’assistente sociale è una vera e propria missione in favore dei più deboli, infatti il suo ruolo è fondamentale nelle case famiglia, nei Tribunali dei minori, nei centri contro la tossicodipendenza, nelle case di cura e nei luoghi che ospitano gli immigrati.

Chi è

L’assistente sociale è un professionista con specifica formazione ed iscritto all’Albo professionale che si occupa di assistere e pianificare operazioni di aiuto economico, psicologico e sociale di persona che si trovano in una condizione di disagio.

In base al titolo di studio conseguito, l’assistente sociale può avere due qualificazioni differenti:

  • assistente sociale di base, con la sola laurea triennale;
  • assistente sociale specializzato, con laurea magistrale ed eventuale master o dottorato di ricerca.

Il primo si occupa di mettere in contatto le persone che vivono in condizioni di disagio con le istituzioni competenti e gli enti o associazioni di solidarietà. Mentre il secondo può anche partecipare in prima persona alla programmazione del piano di intervento per aiutare chi ha bisogno.

Come si diventa assistente sociale

Chi vuole esercitare la professione di assistente sociale deve innanzitutto possedere la vocazione di aiutare il prossimo e la forza d’animo di affrontare quotidianamente situazioni di disagio economico, sociale e morale.

Oltre alle soft skills di cui sopra, è indispensabile:

  • la laurea triennale in Servizio sociale, classe L-39.

oppure

  • la laurea magistrale in Servizio sociale e Politiche sociali, classe L-M87.

Dopo aver conseguito uno di questi titoli, è necessario sostenere e superare l’apposito esame di Stato, dopo il quale sarà possibile iscriversi all’Albo professionale degli assistenti sociali.

Come, dove e con chi lavora

L’assistente sociale è una figura fondamentale per le persone che vivono una condizione di disagio, siano essi minori, tossicodipendenti, disabili, anziani, soggetti con problematiche psichiche, immigrati o famiglie in difficoltà economica.

Le modalità d’intervento dell’assistente sociale variano in base alle mansioni che gli vengono affidate. Egli, infatti, può ricoprire sia un ruolo “tecnico”, in questo caso si occupa di servizi di ricerca e di assistenza tecnica e sociale; sia un ruolo di “operatore sul campo”, cioè lavora in ambito sociale o in ambienti sanitari, affiancando il personale sanitario.

I compito dell’assistente sociale sono molteplici e potremmo sintetizzarli così:

  • ascoltare le richieste delle persone bisognose e fornire risposte e pareri;
  • fare indagini sociali, economiche e familiari relative alle persone che chiedono il suo intervento;
  • valutare l’ammontare delle risorse economiche da destinare ai bisognosi di aiuto;
  • preparare il contratto assistenziale e mettere in moto l’intervento operativo;
  • organizzare la rete assistenziale territoriale.

Quando gli interventi sono stati avviati, l’assistente sociale deve anche provvedere al loro monitoraggio e controllarne gli sviluppi e le criticità.

Generalmente gli assistenti sociali lavorano presso:

  • consultori familiari;
  • centri per la disintossicazione;
  • case di riposo;
  • centri per gli immigrati;
  • dipartimenti per la salute mentale;
  • Tribunale per i minori.

Questo è un elenco esemplificativo, infatti l’assistente sociale può lavorare sia in qualità di lavoratore dipendente che in libera professione, ed in quest’ultimo caso scegliere autonomamente dove e a vantaggio di chi esercitare la professione.

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