Cosa si intende per forward guidance? Come si applica questa tecnica? Vediamo in che modo viene attuata e quali sono gli obiettivi.
La forward guidance è uno degli strumenti che hanno a disposizione le banche per condizionare il mercato. Dietro questo termine si cela infatti una strategia di marketing molto complessa con una serie di azioni che la banca svolge per influenzare l’opinione in quel momento.
Le tecniche di forward guidance servono infatti a veicolare l’idea dei trader e fargli compiere delle azioni. In questo modo la banca che fa questo annuncio cerca di influenzare le opinioni sui futuri tassi di interesse e di far capire come si muoverà nel prossimo futuro.
La forward guidance riguarda infatti proprio il futuro andamento dei tassi di interesse. Una volta che vengono effettuate le dichiarazioni pubbliche gli operatori si muovono di conseguenza, concludendo la fase di mercato laterale.
Tutte queste pratiche sono uno dei metodi non convenzionali che la banca applica nei momenti di maggiore liquidità. In questi casi infatti si deve riuscire a portare gli investitori in una precisa direzione e mediante questa farli operare.
Vediamo insieme come funziona la forward guidance, cos’è e quali tecniche vengono applicate per far cambiare opinione ai trader. Cerchiamo inoltre di capire in quali situazioni viene applicate e per quali ragioni.
Forward guidance: cos’è e come funziona
Per forward guidance si intende il complesso di tecniche e strategie comunicative che vengono applicate nei discorsi pubblici. Questa strategia di comunicazione è messa in atto nei momenti in cui lo spazio di manovra è pressoché nullo, dal momento che i tassi di interesse sono vicini allo zero.
La forward guidance è, come si è già detto, uno strumento non convenzionale, che viene attuato insieme al quantitative easing o al credit easing.
La forward è solitamente applicata in modo esplicito e avviene nel momento in cui la banca dichiara i suoi intenti per il futuro.
Il meccanismo della forward guidance è piuttosto semplice: la banca in questione fornisce agli operatori delle informazioni più o meno specifiche. Questi operatori sapranno quindi quali sono le intenzioni future della banca in questione e le mosse per quanto riguarda i tassi di interesse.
L’oggetto principale dei forward guidance sono proprio i tassi di interesse, che stanno a cuore maggiormente ai trader. Difatti i trader, per capire in che modo operare sul mercato sul lungo periodo, vogliono conoscere le intenzioni della banca per il tasso di interesse.
Quello che verrà rivelato nella forward guidance sono ovviamente in che modo si muovono i tassi nel breve periodo, ma ciò comunque basta agli analisti.
Sarà la banca stessa a decidere se rivelare le tempistiche con cui farà gli interventi o meno.
Forward guidance: quali sono gli obiettivi?
Lo scopo principale di questo tipo di annunci è quello di spingere gli investimenti e provare a portare il più in basso possibile i tassi di interesse. In questo modo infatti si cerca di aumentare la domanda di una determinata moneta e di cercare di invogliare i trader a investire.
Questo tipo di obiettivi sono stati a lungo perseguiti dalla politica monetaria della Federal Reserve degli Stati Uniti. Mediante questa forward guidance nel 2011 il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti d’America, riuscì a portare i tassi di interesse tra lo 0,1 e lo 0,2%.
Questi numeri sarebbero stati impossibili se le dichiarazioni della Federal Open Market Committee non avessero esplicitamente affermato che i tassi sarebbero rimasti invariati fino alla metà del 2013.
La spinta che l’annuncio ebbe fu così forte che riuscì a coinvolgere tutto il mercato finanziario.
Forward guidance: le politiche europee
Nel vecchio continente da sempre la forward guidance è stata applicata in modo tradizionale in Europa dalla banca centrale. Spesso quindi gli annunci facevano quindi trapelare l’andamento futuro dei tassi di interesse e il periodo.
La situazione cambia però con Mario Draghi, che nel 2013 dichiara di aver preso una decisione senza precedenti sull’argomento.
Mario Draghi ha quindi spiazzato tutti affermando che i tassi di interesse della BCE sarebbero rimasti invariati e vicini allo zero per un lungo periodo di tempo. Una mossa che creò subito una certa euforia negli investitori e riprendere fiato al mercato.
La forward guidance è diventata quindi un nuovo modo di procedere anche per la BCE, in modo da provare a dare maggiore respiro ai mercati durante i periodi di maggiore sofferenze.
La novità introdotta da Draghi fu infatti sulla tempistica, dal momento che dichiarò che per un lungo periodo i tassi di interesse sarebbero rimasti invariati.
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