Corte di Cassazione: ribadite le sanzioni per le fatture registrate con ritardo

Manuela Margilio

28 Gennaio 2014 - 14:30

Si pronunciano i giudici della Corte Suprema per ribadire la sanzionabilità delle fatture registrate con ritardo.

Corte di Cassazione: ribadite le sanzioni per le fatture registrate con ritardo

Con sentenza della Corte di Cassazione n. 656 del 15 gennaio 2014 viene confermato in materia di IVA, il principio in base al quale l’omessa registrazione delle fatturazioni nell’anno solare costituisce, non una irregolarità formale, bensì una vera e propria violazione sostanziale.

Le norme di cui agli articoli 23 e 24 del Dpr 633/1972

pongono in essere obblighi generalizzati di annotazione, – fissando modalità ben precise –, che non trovano deroga in altre disposizioni di legge, essendo collegate alle scansioni temporali dei versamenti dell’IVA.

I giudici della Corte Suprema ritengono che

la fattispecie di omessa registrazione delle fatture nell’anno solare e di inesatta dichiarazione e versamento si configurano per il solo fatto oggettivo che il contribuente abbia determinato, con il proprio comportamento, il rischio per l’amministrazione di non conseguire il pagamento dell’imposta risultante dalla dichiarazione annuale, ovvero di effettuare un rimborso non dovuto, e trovano puntuale riscontro nel regime sanzionatorio previsto dai richiamati artt. 42, 43 e 44

(medesimo Dpr 633/1972).

E’ evidente dunque come venga riconosciuto alla violazione da parte del contribuente un valore sostanziale che giustifica l’irrogazione della sanzione.

La registrazione della fattura effettuata tardivamente determinerebbe dunque un danno per il Fisco costituito da eventuali minori incassi o pagamenti di rimborsi non spettanti.

E’ pertanto irrilevante l’eventuale buona fede del soggetto obbligato, poiché la sua condotta costituisce di per sé un elemento di rischio per l’Erario e un evento lesivo sanzionabile.

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