Correlazione tra oro e dollaro: come e quando funziona?

Redazione

07/12/2016

07/12/2016 - 11:21

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Correlazione tra oro e dollaro: una relazione inversa che attira l’attenzione degli investitori. Ecco come funziona e ciò che si deve sapere su questo binomio.

Correlazione tra oro e dollaro: come e quando funziona?

Come funziona la correlazione tra oro e dollaro? Perché è inversa? Vediamo i motivi per cui le due quotazioni sono inverse e al salire di una scende invece l’altra.

Comprendere le dinamiche dietro la correlazione tra oro e dollaro USA può essere utile all’investitore per comprendere le possibili evoluzione dei due asset.
Il bene primario per eccellenza ha infatti un rapporto particolare con il biglietto verde e conoscerne il movimento aiuta a capire come muoversi sul mercato.

La correlazione inversa tra oro e dollaro vede come protagonisti, naturalmente:

  • l’oro - Il più celebre dei beni rifugio e l’andamento della sua quotazione è di grande interesse per la maggior parte degli investitori;
  • il dollaro americano - La valuta il cui valore determina le sorti dell’economia mondiale, rappresentando da sola quasi la metà degli scambi che avvengono quotidianamente sul Forex.

Entrambi gli strumenti sono considerati beni rifugio, ovvero soluzioni di investimento ideali in un clima di incertezze finanziarie e sui mercati, con l’oro che è la prima soluzione contro l’inflazione e la perdita di valore del denaro nel tempo.

Tuttavia, il loro andamento segue molto spesso direzioni opposte, descritto da una correlazione inversa.
Vediamo di capire il perché di questa correlazione inversa e come gli andamenti di oro e dollaro possono determinarsi a vicenda.

Oro e dollaro, correlazione inversa: le origini e l’andamento storico

Dopo la fine degli accordi di Bretton Woods nel 1971, il presidente americano Nixon ha slegato le sorti di dollaro e oro, resi beni indipendenti l’uno dall’altro.

Fino a quel momento c’era uno stretto legame tra i due che sanciva il valore del dollaro sulla base di una data quantità stabilita di oro. Un calo nelle riserve auree causava quindi un aumento del valore del dollaro, secondo una correlazione inversa totale.

Da dopo il 1971, quindi, oro e dollaro hanno seguito strade divise, ciascuno con la propria quotazione, in maniera indipendente dall’altra.

Tuttavia il tempo ha decretato la permanenza di una correlazione inversa tra i due beni, non più perfetta ma ancora evidente, come osservabile dal seguente grafico che ne traccia gli andamenti storici:

Fin da subito le quotazioni di oro e dollaro hanno seguito andamenti di lungo periodo opposti, contrapponendosi come due beni rifugio alternativi.

Il dollaro rimane infatti legato alle politiche monetarie degli Stati Uniti e agli eventi che li riguardano, mentre l’oro conserva la sua proprietà di bene rifugio contro la svalutazione monetaria.

Il ruolo di assoluti protagonisti dell’economia mondiale che si sono ritagliati gli USA ha reso il dollaro il bene rifugio ideale per situazioni economiche favorevoli.
Al contrario, in caso di incertezze o crisi economiche e, più in generale, di perdita di valore della valuta, l’oro diventa l’obiettivo numero uno.

Questo ha caratterizzato l’andamento storico tra oro e dollaro, determinando la correlazione inversa che hanno sempre mantenuto.

Oro e dollaro, correlazione inversa: la situazione oggi

Vediamo nel seguente grafico l’andamento seguito dall’oro e dal dollaro tra il 2015 e il 2016:

I movimenti seguiti dai due beni intraprendono molto spesso direzioni opposte, a segnalazione del fatto che anche ad oggi la correlazione inversa tra oro e dollaro esiste.

In particolare, all’altezza delle due frecce colorate, è possibile osservare come dal mese di febbraio l’oro abbia segnato un forte e continuato rialzo, esattamente quello che è successo al dollaro, in senso opposto.

La situazione attuale vede le principali economie mondiali deboli e in difficoltà, motivo che determina il ritorno di moda dell’oro e della ricerca, da parte degli investitori, del bene rifugio più adatto a conservare il proprio valore nel tempo.

Negli ultimi tempi anche il bene primario per eccellenza sta però avendo dei cedimenti, mentre il tasso di cambio del dollaro continua la sua salita e potrebbe arrivare alla parità con l’Euro nel 2017.

Oro e dollaro, correlazione inversa: chi la determina? È sempre valida?

Il Fondo Monetario Internazionale, nel 2008, ha stimato che il 40-50% dei movimenti del prezzo dell’oro nei precedenti 6 anni era guidato dall’andamento del dollaro.
Tra i due beni, infatti, è il dollaro che svolge il ruolo di protagonista.

Sono le sorti dell’economia americana e la forza della loro valuta a determinare l’andamento del prezzo dell’oro, che quindi riveste il ruolo di principale alternativa.

Un deprezzamento del dollaro causa una crescita nel valore delle altre valute, che a sua volta porta ad un aumento della domanda (e dei prezzi) delle materie prime, oro compreso, richiesto anche come bene rifugio.
Allo stesso modo avviene in caso contrario.

La correlazione inversa tra oro e dollaro, tuttavia, non esclude però la possibilità che i due beni possano seguire andamenti concordi.

Una crisi che riguardi una regione esterna agli Stati Uniti, ad esempio, porterebbe alla ricerca sia del dollaro che dell’oro come beni rifugio, portando ad un aumento di entrambi i prezzi.

È quindi sempre consigliabile ragionare in funzione della correlazione inversa tra oro e dollaro ma senza darla sempre per scontato.

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