Fare il bagno in piscina aumenta davvero il rischio di contagio?

Marta Tedesco

5 Maggio 2020 - 14:57

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Coronavirus e piscina: fare il bagno non espone a un maggior rischio contagio, spiega il Ministero della Salute.

Fare il bagno in piscina aumenta davvero il rischio di contagio?

C’è un rischio maggiore di prendere il coronavirus facendo il bagno in piscina? Il Ministero della Salute ci rassicura: è una fake news, una delle tante che in questi giorni imperversano sul web.

Orientarsi tra le notizie che circolano sui social e in rete non sempre è facile. Bisogna prestare molta attenzione a evitare di imbattersi o riconoscere le bufale. Per questo, il Ministero ha provveduto a creare un elenco delle notizie false più frequenti riscontrate nell’ultimo periodo.

Coronavirus: bagno in piscina e idromassaggio sono rischiosi?

“I bagni in piscina o nelle vasche idromassaggio espongono all’infezione da nuovo coronavirus”. Assolutamente falso. Questa è una delle bufale che va per la maggiore in questa settimana. Ma possiamo stare tranquilli: non vi è alcuna prova sul fatto che l’uomo possa contrarre il virus attraverso l’uso di piscine o vasche idromassaggio.

Il Ministero consiglia comunque di assicurarsi del corretto funzionamento di questi spazi ed effettuare sempre un’adeguata manutenzione e disinfezione di piscine e vasche, utilizzando disinfettanti specifici come cloro e bromo. La raccomandazione rimane quella di tenere un metro di distanza tra una persona e l’altra per evitare la trasmissione del virus tramite le goccioline respiratorie.

Il rischio contagio in acqua

Con l’arrivo dell’estate, ci si pone inoltre un altro quesito: sarà sicuro fare il bagno al mare? Alfredo Rossi, direttore sanitario della Società Nazionale di Salvamento, assicura che il rischio di contagio in acqua è molto basso.

Anche in questo caso, l’unico consiglio per il bagno in sicurezza è cercare di mantenere il dovuto distanziamento sociale. “In acqua la trasmissione virale da un individuo portatore a uno sano non avviene attraverso l’acqua stessa ma attraverso l’aria espirata e il contatto umano qualora i due nuotatori si trovassero troppo vicini” spiega Rossi.

Una persona infetta potrebbe eventualmente infettarne un’altra nella fase espiratoria, mentre nuota, ma anche in questo caso è molto improbabile che il virus sopravviva. La sua carica virale infatti si disperde nel mare molto velocemente grazie anche all’azione delle correnti, dei raggi ultravioletti e alla salinità dell’acqua marina, componenti che rendono l’ambiente marino ostile per il virus: “Il mare ha un potere auto depurante enorme”.

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