Contratto bancari: aumento, TFR, contributi, condizioni. Ecco le novità dell’accordo

Vittoria Patanè

1 Aprile 2015 - 11:09

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Arrivato l’accordo tra Abi e sindacati sui bancari. Aumento, Tfr, scatti, contratti, tutele in caso di ristrutturazione. Ecco cosa prevede l’intesa

Contratto bancari: aumento, TFR, contributi, condizioni. Ecco le novità dell’accordo

Le banche Italiane sono finalmente riuscite a trovare un’intesa. Dopo mesi di scioperi, minacce e polemiche stamattina l’Abi (Associazione Banche Italiane) e sindacati hanno firmato l’accordo sul rinnovo del contratto dei bancari. Le novità riguardano circa 309 mila persone che saranno interessate dai cambiamenti stabiliti oggi.

Bancari: cosa prevede l’accordo
L’accordo stabilisce l’allungamento di quattro anno del periodo di valenza contrattuale (la nuova scadenza è stata fissata nel 2018) e un aumento di 85 euro. I soldi in più verranno erogati in tre rate:

- 1 ottobre 2016 (25 euro),
- 1 ottobre 2017 (30 euro),
- 1 ottobre 2018 (30 euro).

Soddisfatti anche i sindacati che sono riusciti a spuntarla e a mantenere intatte l’area contrattuale, gli scatti e gli inquadramenti.

Dall’altro lato, le banche hanno ottenuto il via libera sul ricalcolo del Tfr che diventerà meno oneroso, sulla fungibilità delle aree professionali e dei quadri direttivi. Ogni bancario potrà avere mansioni relative a inquadramenti differenti.

Contratto bancari: stipendio e contributi
Per quanto riguarda il salario d’ingresso dei giovani, esso viene incrementato dell’8%, mentre le penalizzazioni scenderanno al 10% dal precedente 18%

La contribuzione aziendale sulla previdenza integrativa viene confermata al 4% mentre la rioccupazione dei lavoratori verrà sostenuta sia dal fondo emergenziale che dal fondo per l’occupazione.

Bancari: contratti
Per tutelare i bancari dalle ristrutturazioni dell’intero settore (un esempio su tutte la trasformazione in S.P.A e le fusioni dovute alla riforma delle Popolari) l’accordo stabilisce il mantenimento delle attuali condizioni contrattuali per tutti i lavoratori che confluiranno nelle nuove società a causa dei processi di ristrutturazione o di cessioni individuali e collettive dei contratti di lavoro. Niente contratto a tutele crescenti dunque che verrà applicato solo ai nuovi assunti.

L’intesa prevede inoltre la nascita di una piattaforma per l’occupabilità per i bancari che hanno perso il posto di lavoro. Nel caso in cui vengano effettuate nuove assunzioni, gli istituti valuteranno in via prioritaria le posizioni dei dipendenti confluiti nel Fondo emergenziale.

Bancari: i commenti sull’accordo
Grande soddisfazione espressa dai sindacati:

Improntati alla soddisfazione i commenti delle parti sociali. La Uilca:

«ritiene il risultato conseguito complessivamente sostenibile per quanto concerne le misure definite, che garantiscono il mantenimento dei capisaldi fondamentali rappresentati».

La Fisac evidenzia come:

"in più momenti si è davvero rischiato di rompere il negoziato per le intemperanze e le chiusure di Abi che ha reiterato più volte la possibilità di procedere con la disapplicazione del contratto nazionale";

Più cauta la Cgil che ricorda il dovere di:

"rispettare i dovuti passaggi negli organismi dirigenti e soprattutto nelle assemblee dei lavoratori".

L’accordo passerà infatti al vaglio dell’esecutivo dell’Abi da un lato e delle assemblee dei lavoratori dall’altro, per arrivare al via libera definitivo entro il prossimo 15 giugno.

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