Consumo medio energia elettrica: quanti euro in bolletta ogni mese?

Auden Bavaro

13 Dicembre 2020 - 12:00

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Quanti euro pagano gli italiani per l’energia elettrica? La bolletta varia naturalmente ogni mese e dipende da un elevato numero di fattori, ma stabilire un consumo medio è possibile.

Consumo medio energia elettrica: quanti euro in bolletta ogni mese?

Per capire il costo della bolletta dell’energia elettrica è utile consultare il grafico a torta che troviamo nella fattura inviata dal fornitore: le spese per la materia prima energia costituiscono la componente principale (tra il 55 e il 60%) e comprendono una quota fissa relativa al costo di commercializzazione e vendita e a quello del dispacciamento (le attività necessarie a mantenere la rete elettrica in equilibrio) e una variabile, proporzionale ai consumi; le spese per il trasporto e la gestione del contatore (circa il 15%) sono in larga misura fisse e in parte variabili, dovute alla quantità di energia trasportata per soddisfare le esigenze del cliente; infine, a completare l’opera, ci sono gli oneri generali di sistema (che pesano per il 16,5% del totale), le imposte e l’Iva calcolata generalmente al 10%, oltre al canone Rai, che dal luglio 2016 viene addebitato sulla bolletta dell’energia elettrica per un totale di 90 euro annui, con cinque rate bimestrali da 18 euro ciascuna, da gennaio a ottobre.

Consumo medio energia elettrica: i fattori principali

Le quote fisse incidono relativamente sulla bolletta dell’energia elettrica: a farla da padroni, sono naturalmente i consumi degli utenti. A determinare il consumo medio e dunque gli euro che dovremo pagare al fornitore ogni mese, ci sono diversi fattori: il numero di persone che abitano la casa, il numero e la tipologia degli elettrodomestici presenti e le abitudini personali di consumo degli utenti. Non è difficile da capire e il lockdown, in questo, ha agevolato la comprensione: se “viviamo” la casa, tenendo la luce costantemente accesa, i condizionatori in funzione, la tv a farci compagnia, aspirapolvere e lavastoviglie ad agevolarci i compiti di pulizia, lavatrice carica per un continuo cambio di abiti, è normale pagare un prezzo per questo stile di vita. A incidere sul costo finale ci sono poi tipologia della casa e tariffe: nell’abitazione di residenza si paga fino al 25% in meno rispetto alla seconda casa, se al mattino (e fino alle 19) siamo fuori per lavoro o per altro, ci conviene optare per la tariffa bioraria, grazie alla quale i consumi notturni si pagano meno di quelli diurni.

Consumo medio energia elettrica: la scelta del fornitore e i dati

Tra i fattori che possono incidere sul costo mensile della bolletta di energia elettrica c’è anche la scelta del fornitore. Dal 1° gennaio 2022, il mercato tutelato, con condizioni contrattuali ed economiche definite dall’Autorità, sarà abolito anche per le famiglie. Ciò significa che tutti passeranno al mercato libero con la possibilità, per i clienti, di decidere il fornitore in base al prezzo più conveniente. Stando ai dati pubblicati dall’Arera relativi al 2019, oggi in Italia si paga una media di 24,21 centesimi per kWh nel mercato libero e 21,50 nel servizio di maggior tutela, al netto delle imposte, con le dovute differenze in base alla fascia di consumo annua, che si pone generalmente tra i 2.500 e i 5.000 kWh.

Consumo medio energia elettrica: le differenze tra elettrodomestici

Una famiglia tipo, che secondo l’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas è composta da 3-4 componenti, ha una potenza impegnata di 3 kW e consuma 2.700 kWh all’anno, può calcolare il proprio consumo medio di energia elettrica in base agli elettrodomestici che utilizza. Il condizionatore, stando a diversi studi, vince su tutti con un’incidenza complessiva di oltre il 15% e un costo annuo di 80 euro: ipotizzando che venga utilizzato soprattutto nei tre mesi estivi, da giugno ad agosto, di fatto fa innalzare di tanto il costo della bolletta bimestrale che si paga in quel periodo, quasi raddoppiandolo. Il frigorifero, che pure è l’unico a restare in funzione 24 ore su 24, ci fa spendere poco più di 4 euro al mese, quasi la stessa cifra dell’asciugacapelli con una stima approssimativa di un utilizzo per mezz’ora al giorno. Questo dipende dalla potenza del singolo elettrodomestico e dal suo tempo di accensione: basta moltiplicare i due dati per calcolare il consumo. Lavatrice e lavastoviglie sono tra gli “energivori” più pesanti, mentre computer e tv, non incidono più di tanto, così come l’illuminazione: spegnere gli interruttori quando non si è in una stanza è un atto di civiltà contro lo spreco di energia, ma non vi farà diventare ricchi. Meglio rinunciare all’aspirapolvere che ha una potenza media di 1800 watt? Se utilizzate la scopa per tutto l’anno è possibile che alla fine mangerete una pizza in più: scegliete voi cosa conviene. Di sicuro ad aumentare la spesa in modo consistente è lo scaldabagno elettrico: considerando una potenza di 1.000 watt e un utilizzo di 6 ore al giorno, il rischio è di un consumo di 2.000 kWh all’anno, otto volte più di un frigo.

Consumo medio energia elettrica: quanto paghiamo?

In definitiva: quanti euro paghiamo al mese per il consumo di energia elettrica? I più bravi in matematica avranno già fatti i conti: 23 centesimi per kWh (considerando una media tra mercato libero e servizio di maggior tutela) moltiplicati per i 2.700 kWh annuali danno il risultato di 621 euro annuali, che diviso per 12 è uguale a 51,75 euro mensili. I conti vi tornano? Ovviamente dipende e la prima cosa da considerare è che spesso le bollette sono bimestrali, quindi è possibile che ciascuna di esse, in realtà, abbia un costo doppio rispetto ai circa 50 euro ipotizzati. Con una casa di circa 100 metri quadrati occupata da una famiglia di quattro persone, con lavastoviglie ma senza scaldabagno e senza condizionatori, è possibile che rientriate esattamente in quella cifra. Se siete in due, pagherete di meno (anche dai 30 ai 40 euro), se non vi fate mancare nessun elettrodomestico pagherete di più (anche oltre i 65 euro). La cosa certa è che i prezzi medi dell’Italia, dati alla mano, sono più o meno in linea con quelli dell’area Euro, superiori alla Francia, ma di gran lunga inferiori a quelli della Germania.

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