Sui compensi d’oro degli amministratori giudiziari interviene il Presidente dell’Autorità Nazionale Anti Corruzione: "serve un intervento legislativo"
Il Presidente dell’Autorità Nazionale Anti Corruzione, Raffaele Cantone, è intervenuto con una lettera al Governo Renzi sulla questione dei compensi agli amministratori giudiziari.
La denuncia di Raffaele Cantone
L’ex magistrato ha fatto sentire la propria voce affinché si rimetta al centro del dibattito parlamentare la riforma degli amministratori giudiziari. Di fatto oggi non esiste una normativa organica che disciplini la figura dell’amministratore giudiziario ed i suoi compensi. Questo pone gravi conseguenze sul piano pratico. I tribunali al momento stanno rispettando gli obblighi imposti dal decreto ministeriale della giustizia numero 140: nel caso in cui il valore del bene sequestrato supera i 50 mila euro, il compenso spettante all’amministratore oscillerà tra l’1 e il 2 del valore dei ricavi lordi realizzati e degli attivi patrimoniali. Una prassi che consente a queste figure di giungere a percepire dei compensi assolutamente fuori mercato.
L’indagine di Bankitalia sulla gestione delle aziende confiscate
La questione assume particolare rilevanza alla luce della recente indagine di Bankitalia: circa il 90% delle aziende confiscate fallisce dopo l’intervento dello Stato. Ciò significa che solo un’azienda su dieci riesce ad operare in piena autonomia ed economicità dopo essere stata tolta dalle mani delle organizzazioni criminose. E questo rappresenta un grave paradosso se si pensa alla ratio del sistema di amministrazione giudiziaria dei beni sequestrati e confiscati. Esso, infatti, dovrebbe consentire di investire sulle aziende sequestrate e confiscate al fine di ottenere risultati non soltanto economici ma anche sociali ed ambientali. Oggi, invece, tali aziende vengono utilizzate come veri e propri generatori di vitalizi. In barba a qualsiasi logica di corretta gestione delle stesse.
La figura dell’amministratore giudiziario
Ma cosa fa concretamente l’amministratore giudiziario? Si tratta di una figura con competenze avanzate in economia e gestione delle imprese, diritto commerciale e fallimentare e organizzazione aziendale. L’amministratore giudiziario, in particolare, deve svolgere i seguenti compiti:
- tenere un registro, preventivamente vidimato dal giudice delegato alla procedura, sul quale annota tempestivamente le operazioni relative alla sua amministrazione;
- prendere in consegna le scritture contabili e i libri sociali, sui quali devono
essere annotati gli estremi del provvedimento di sequestro; - tenere la contabilita’ separata in relazione ai vari soggetti o enti proposti;
- tenere inoltre la contabilita’ separata della gestione e delle eventuali vendite dei
singoli beni immobili oggetto di privilegio speciale ed ipoteca e dei singoli beni mobili o gruppo di mobili oggetto di pegno e privilegio speciale.
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