Commissione Europea: ripresa in Italia dal 2014

Dimitri Stagnitto

10/03/2014

La Commissione Europea prevede una piccola ripresa per l’Italia nei prossimi 2 anni, ma attenzione: non è tutto oro ciò che luccica.

Commissione Europea: ripresa in Italia dal 2014

Anche quest’anno la Commissione Europea nel suo documento denominato "Winter Forecast" (previsioni invernali) prevede per l’Italia un miglioramento degli indicatori economici principali con l’unica eccezione della disoccupazione che è data in stabilizzazione tra il 12% e il 13%.

Secondo il documento previsionale della Commissione l’Italia avrà un aumento del PIL dello 0,6% nel 2014 e dell’1,2% nel 2015.

Per lo stesso biennio l’inflazione è data allo 0,9% e all’1,3%, in miglioramento anche le stime sul deficit pubblico (-2,6% e -2,2% sul PIL contro il 3% secco del 2012 e 2013) e sulla bilancia commerciale che confermerà l’attivo del 2013 con un previsto +1,3% del PIL nel 2014 e +1,2% nel 2015.

Infine il debito pubblico è dato stabile attorno al 133% del PIL.

Ecco la tabella sintetica:

Si tratta di dati positivi che devono dare fiducia agli italiani? Non proprio.

Il quadro conferma infatti che l’indicatore della ripresa più importante per gli effetti sulla popolazione in generale, il tasso di disoccupazione, non è destinato a migliorare in questi anni: quindi non è previsto che la risalita del PIL si traduca in maggiori opportunità lavorative e il mercato del lavoro resterà asfittico e la pressione al ribasso dei salari permarrà.

Al contempo il dato sulla bilancia commerciale, pur positivo, conferma la view negativa per la popolazione: coerentemente con la dottrina Monti la bilancia commerciale può migliorare sì con un aumento dell’export ma anche e soprattutto per effetto della soppressione della domanda interna in un circolo vizioso con il mancato miglioramento del mercato del lavoro che non genera altro che l’impoverimento di ampie fasce della popolazione, le più deboli.

Le previsioni per Germania, Francia e Spagna
Le previsioni per lo stesso biennio per i due maggiori partner Europei e per la Spagna sono molto differenti:

La Francia avrà un quadro simile all’Italia con l’aggravante di un debito pubblico in aumento e una disoccupazione non dissimile alla nostra.

La Germania sembra finalmente orientata al passaggio verso un’economia più sostenuta dalla domanda interna come i partner richiedono da tempo: i dati mostrano però che questa transizione oltre ad essere per ora solo sulla carta è molto lenta, forse troppo:

Per la Spagna infine il quadro e le tendenze sono le stesse dell’Italia, con un’aggravante della disoccupazione più che doppia rispetto a Francia e Italia:

In conclusione la previsione (o l’augurio, non sempre con le previsioni sono affidabili) della Commissione è per una timida trasformazione del modello dei consumi tedesco che vada ad ammorbidire leggermente la tagliola in cui sono finiti buona parte dei suoi partner Europei con conseguente lieve calo del dolore da parte di questi ultimi: una cosa positiva se si verificasse ma certamente qualcosa di molto diverso dal ripensamento sostanziale delle politiche economiche dell’Area Euro a favorire una ripresa sostenuta per tutti.

Fonte dei dati: Commissione Europea

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