Come vivere con 1.000 euro al mese? La guida per risparmiare

Claudia Cervi

18 Settembre 2025 - 17:44

Con uno stipendio da 1.000 euro risparmiare non è impossibile. Ecco 7 strategie pratiche per gestire meglio i soldi e ridurre il rischio povertà.

Come vivere con 1.000 euro al mese? La guida per risparmiare

Vivere con 1.000 euro al mese può sembrare una missione impossibile, specie in città come Milano dove gli affitti sono alle stelle. Eppure, per oltre 3 milioni di italiani questa è la normalità. La cosiddetta “generazione 1.000 euro” deve fare i conti ogni giorno con il rischio di scivolare sotto la soglia di povertà. Tanto più che oggi, con l’inflazione di fondo al 2,1% (dati Istat di agosto), ogni euro vale un po’ meno e con 1.000 euro al mese il margine di manovra per risparmiare si assottiglia.

L’unica possibilità è quella di imparare a risparmiare soldi e fare una corretta pianificazione finanziaria, così da mettere da parte soldi anche con uno stipendio minimo.

Destinando una piccola somma mensile a un fondo pensione o a un piano di accumulo del capitale, è possibile far crescere anche una cifra modesta grazie all’interesse composto.

In questa guida abbiamo raccolto i consigli degli esperti per risparmiare anche quando il reddito è limitato.

Raggiungere i propri obiettivi finanziari con uno stipendio medio di 1.500 euro è sfidante, figuriamoci con uno stipendio minimo di 1.000 euro. In realtà, anche con un reddito limitato, è possibile imparare delle buoni abitudini per mettere da parte dei risparmi per progetti personali a breve, medio o lungo termine. Per fare un viaggio, per comprare un’auto o una casa occorre denaro e soluzioni come prestiti o mutui devono essere valutati con attenzione.

Come fare? Ecco alcuni consigli pratici per risparmiare con uno stipendio di 1.000 euro al mese.

1) Fissa obiettivi realistici

Il rischio più grande quando si guadagnano 1.000 euro è rinunciare in partenza all’idea di risparmiare. E invece serve partire da obiettivi realistici.

un fondo di emergenza pari ad almeno due mesi di spese (2.000 euro);
un piccolo capitale per i progetti personali (un viaggio, un’auto usata, una formazione);
un investimento di lungo periodo, anche se minimo, per la pensione

Nel caso in cui non sia abbia già da parte un capitale, risparmiare significa raggiungere una differenza positiva tra entrate e uscite, aumentando le entrate e diminuendo i costi.
Per fare ciò, bisogna considerare tutte le alternative a propria disposizione e porsi queste domande:

  • “a cosa si è disposti a rinunciare tra gli obiettivi a breve termine per ottenere qualcosa a lungo termine?”
  • “come questa decisione influisce sulla qualità della propria vita?”

2) Risparmia in modo sistematico

La regola d’oro per risparmiare è distinguere tra spese necessarie e superflue, stabilendo delle priorità che permettano di mettere da parte denaro senza rinunciare alle necessità di base. Per esempio, sono spese:

  • necessarie: (luce, gas, acqua, affitto o ipoteca, vestiti e cibo),
  • sacrificabili: uscire con gli amici, fare colazione al bar, uscire a cena due volte a settimana) e
  • superflue: gli extra della palestra, un abbonamento con il proprio operatore telefonico che comprende minuti, giga e SMS che tanto non utilizziamo.

Sebbene con uno stipendio di 1.000 euro sia spesso difficile arrivare alla fine del mese, è anche vero che ci sono persone che dicono di non poter risparmiare perché non hanno ben chiaro a cosa possono rinunciare.

Pensare quanto costerebbe un bene o un servizio in termini di ore di lavoro necessarie per ottenerlo è un buon trucco da utilizzare quando bisogna stabilire se una spesa è davvero necessaria. Per esempio, se guadagni 7 euro netti l’ora, quella cena fuori da 40 euro “pesa” quasi 6 ore di lavoro.

3) Cercare sconti e offerte

Risparmiare con uno stipendio di 1.000 euro al mese può significare privarsi oggi di qualcosa per avere un maggior vantaggio in futuro.
Per molti potrebbe comportare condurre una vita di rinunce.

Se proprio desideri toglierti uno sfizio puoi sempre andare a caccia di sconti e offerte: online puoi trovare molti siti come Groupon, The Fork o Privalia che consentono di acquistare prodotti e servizi a prezzi scontati. Anche contro il caro-bollette, si può verificare su internet l’esistenza di offerte più convenienti. Con un po’ di pazienza si possono abbattere le spese fisse di 30-50 euro al mese, che in un anno significano fino a 600 euro in più in tasca.

4) Crea un fondo di emergenza

Una regola molto diffusa è destinare il 50% delle nostre entrate per le spese di base, il 30% per le spese personali e il 20% restante come fondo di risparmio.

Per verificare come si spende il proprio denaro, bisogna prendere ogni mese l’estratto conto della banca e della carta di credito, cercando di creare un fondo di emergenza per spese impreviste. Conservare l’equivalente di due o tre mesi di stipendio, eviterà di indebitarsi con tassi di interesse esorbitanti.

5) Diversifica le entrate

Con 1.000 euro al mese, il risparmio è spesso troppo lento. Dunque è fondamentale aumentare e diversificare le entrate. Oltre lo stipendio, è utile avere una fonte di entrate extra, che siano i proventi da investimenti, mobiliari e immobiliari, un lavoro come freelance o altro.

Diversificare le fonti di entrate permette di velocizzare i piani di risparmio e rendere meno dipendenti da un solo datore di lavoro o da un solo mercato.

6) Pensa alla pensione

Nella vita ci sono due grandi rischi finanziari: morire troppo presto o morire troppo tardi. Nel primo caso si interrompe bruscamente la fonte di entrate dalla quale possono dipendere altre persone e nel secondo potremmo ritrovarci in una situazione in cui la nostra capacità di generare denaro è molto ridotta o nulla. Perciò è importante raggiungere quanto prima una situazione in cui non dipendiamo dalle nostre entrate ma dalle nostre disponibilità e nel frattempo siamo protetti contro qualunque eventualità.

Con uno stipendio minimo è facile concentrarsi solo sull’oggi. Ma trascurare il domani è rischioso. Con 30 euro al mese in un fondo pensione o in un piano di accumulo, sfruttando l’interesse composto, dopo 20 anni il capitale può crescere molto più di quanto si immagina.

7) Punta sull’interesse composto

L’interesse composto, ossia il risultato del reinvestire gli interessi che si ottengono per generare altri interessi, fa sì che il capitale cresca in maniera esponenziale nel tempo.

Facciamo qualche esempio pratico:

  • Conto deposito: mettendo da parte 50 euro al mese in un conto deposito vincolato con rendimento lordo del 3,5% (tassato al 26%), dopo 20 anni avresti versato 12.000 €, ma grazie agli interessi netti potresti arrivare a circa 15.500 euro.
  • BTP a lungo termine (oltre 15 anni): con un rendimento netto sopra il 4%, la stessa cifra mensile ti porterebbe vicino a 17.000-18.000 euro in 20 anni. Su orizzonti più brevi i rendimenti calano: intorno al 2,40% netto su 5 anni e al 2,85% netto su 10 anni.
  • Fondi monetari: oggi offrono rendimenti medi dell’1,5-2,6% annuo. Con 50 euro al mese, dopo 20 anni potresti accumulare 14.000-15.000 euro, utile come parcheggio di liquidità ma con guadagni più contenuti.
  • ETF indicizzati: storicamente offrono un rendimento medio lordo attorno al 10% annuo, ma più volatile perché legato all’andamento dei mercati. Su 20 anni, se il rendimento medio restasse stabile, il capitale potrebbe superare i 30.000 euro, ma bisogna mettere in conto oscillazioni di mercato, soprattutto nei primi anni.

In tutti i casi, più tempo si fanno lavorare i propri soldi, più il capitale cresce. La differenza la fa la costanza, non l’importo iniziale.

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