Come fare un reclamo alla Corte di giustizia europea: la guida

Isabella Policarpio

7 Febbraio 2019 - 13:39

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I cittadini europei, le imprese e le organizzazioni possono adire la Corte di giustizia europea se ritengono di aver subito un danno causato dalla violazione del diritto dell’Ue. Disciplina e guida al reclamo.

Come fare un reclamo alla Corte di giustizia europea: la guida

Chi ritiene di aver subito un danno dal mancato rispetto del diritto dell’Unione europea da parte di un’istituzione nazionale o internazionale può fare reclamo alla Corte di giustizia europea.

Infatti, il diritto europeo prevede che i cittadini, le organizzazioni e le imprese che si trovano sul territorio dell’Unione possano denunciare il fatto sia rivolgendosi alle autorità nazionali che alle stesse istituzioni dell’Ue.

In particolare, il cittadino può rivolgersi ai giudici nazionali, ai difensori civici regionali, al mediatore europeo, alla Commissione o al Parlamento europeo. Il reclamo può avvenire o per posta con raccomandata A/R oppure in via telematica.

La Corte di giustizia ed i cittadini europei

La Corte di giustizia europea è l’organo giurisdizionale dell’Ue, ne fanno parte un giudice per ogni Stato membro e 11 avvocati generali.

Una delle caratteristiche più interessanti della Corte di giustizia europea è che i privati cittadini dei Paesi membri possono adirla quando ritengono di essere stati danneggiati da una decisione delle altre istituzioni europee.
Possono rivolgersi alla Corte i privati cittadini, le imprese ed ogni organizzazione stabilita sul territorio dell’Ue. In particolare, chi ha subito un danno da un’azione o da una privazione delle istituzione può agire in due modi:

  • in via indiretta (quindi sul piano nazionale) rivolgendosi quindi ai tribunali nazionali, che possono decidere di deferire il caso alla Corte di giustizia europea;
  • in via diretta (quindi sul piano internazionale), rivolgendosi direttamente al Tribunale della Corte, quando la lesione è diretta ed individuale.

Mezzi di ricorso nazionali

Chi ritiene che un’autorità nazionale abbia violato il diritto dell’Ue cagionandogli un danno, può tutelarsi sul piano nazionale in diversi modi. Nel dettaglio, il privato cittadino, a sua discrezione, può rivolgersi a:

  • mediatore nazionale o ai difensori civici nazionali o regionali;
  • le autorità giudiziarie del Paese in cui la violazione è avvenuta;
  • organismi nazionali per la parità, soprattutto in caso di trattamento discriminatorio;
  • Centro europeo per i consumatori (che ha due sedi, una a Roma ed una Bolzano), specie in ambito di controversie tra consumatori e commercianti.

Mezzi di ricorso internazionali

Agire sul piano nazionale è indubbiamente più semplice. Tuttavia l’Unione europea prevede anche la possibilità di rivolgersi direttamente alle proprie istituzioni.

Il cittadino, l’impresa l’organizzazione di un Paese membro possono rivolgersi a:

  • la Commissione per le petizioni del Parlamento europeo, tramite raccomandata A/R oppure attraverso il form online sul sito istituzionale del Parlamento;
  • alla Commissione europea, che riceve esclusivamente le denunce in materia di violazione del diritto dell’Ue da parte di un’autorità nazionale (sono escluse le questioni che riguardano persone ed enti privati);
  • il Mediatore europeo, ma solo quando le altre istituzioni non siano state capaci di risolvere il problema.

Come presentare il reclamo

Per sporgere il reclamo ad una delle istituzioni dell’Ue è necessario compilare il modulo on line (disponibile in tutte le lingue dell’Ue) sul sito ufficiale dell’istituzione che si intende adire.

Se si vuole spedire il modulo per posta, occorre stamparlo, compilarlo ed inviarlo con raccomandata A/R. Altrimenti basta compilare il form online. In entrambi i casi, il cittadino deve fornire le informazioni seguenti:

  • la descrizione del fatto in tutte le sue parti e l’indicazione della violazione e dell’istituzione che l’ha commessa;
  • indicare le eventuali misure già intraprese per ottenere giustizia.

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